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Caltanissetta. Case a 1 euro: Lavori in corso. Progetto del consigliere Fabrizio Di Dio 

Di Danila Bonsangue.
Case a 1 euro, “lavori in corso” a Caltanissetta. Questa mattina insieme al vicesindaco Grazia Giammusso e all’ingegnere capo Ing. Giuseppe Tomasella, il consigliere comunale Fabrizio Di Dio, presidente commissione consiliare urbanistica, ha incontrato il dott. Toti Nigrelli vicesindaco di Mussomeli, Comune che già da tempo ha sperimentato con successo il progetto maturando una notevole esperienza. “Grazie al dott. Toti Nigrelli per la preziosa disponibilità” Dichiara Fabrizio Di Dio che ha presentato una mozione in consiglio comunale sul progetto che è stata approvata all’unanimità. Di Dio spiega: “Il progetto case a 1 euro è una formula vincente ed è stata messa in campo per la prima volta nel piccolo comune di Salemi in provincia di Trapani per poi estendersi a macchia d’olio fino a toccare diverse cittadine in tutta la Sicilia. Un’idea che è stata replicata anche nel resto d’Italia. Al di là del numero degli immobili effettivamente acquistati, il progetto ha mostrato subito i suoi risultati in termini di rilancio del territorio tanto è vero che l’iniziativa è più volte finita nelle pagine della stampa estera. Come ad esempio è successo a Sambuca di Sicilia con il britannico “Times” o a Mussomeli. Il progetto case a 1 euro è nato per contrastare l’abbandono e far rivivere le aree in difficoltà. Questa iniziativa verrà replicata anche nel centro storico di Caltanissetta che si sta desertificando per abbandono della popolazione giovanile e per i decessi di quella anziana. Per rendere operativo questo progetto è necessario completare l’attività  intrapresa durante la sindacatura Campisi dall’allora assessore Andrea Milazzo, del censimento delle case abbandonate con rilievo del degrado di pericolosità in essere. Questa attività deve pure rilevare le eventuali strutture abusive che hanno limitato le condizioni di vita e luminosità naturale tra i vicoli dei quartieri del centro storico e riportare i fabbricati al loro stato originale. La predisposizione deve interessare un processo di rigenerazione urbana che va oltre quello di riqualificazione urbanistica per estendersi al processo di recupero di contesti urbani degradati con i caratteri ambientali storico-culturali, l’identità del luogo e il bisogno delle istanze degli abitanti. Bisogna andare oltre e attivare le trasformazioni delle città per ascoltare i bisogni emergenti della vita reale dei suoi abitanti e dei territori per una visione sempre più integrata e complessiva. Solo così i luoghi saranno appetibili e gli acquirenti potranno essere interessati a ripopolare il luogo apprezzandone l’originaria bellezza. Tutto ciò sarà possibile creando un reale e fattivo confronto tra cittadini e istituzioni per coinvolgere, con gli urban center, gli stakeholder economici, sociali e culturali.”

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