Sul fronte bollette, Arera conferma le speculazioni sui mercati. E propone l’aumento delle soglie per i bonus sociali e la proroga per la fine del mercato tutelato. «L’altalena dei prezzi energetici determina una situazione per cui alcune famiglie pagano enormemente di più rispetto ad altre, perché hanno scelto mercati diversi e fornitori diversi. Si è creata così una doppia realtà». Lo ha affermato oggi il Segretario Generale di Arera, Roberto Malaman, intervenuto nel corso del convegno sull’energia organizzato dal Codacons. Il rappresentante di Arera si è soffermato in particolare sui prossimi rincari del gas, la cui entità verrà resa nota a inizio novembre: «In agosto il prezzo del gas è impazzito toccando picchi di 350 megawattora – ha spiegato Malaman – con il vecchio metodo di calcolo delle tariffe si andava incontro a prezzi stellari nell’ultimo trimestre del 2022, ma non diamo numeri in anticipo sull’aggiornamento relativo al mese di ottobre perché nessuno può sapere da qui a fine mese come evolveranno i prezzi sul mercato».
Sul fronte delle speculazioni, incalzato dalle domande del presidente Codacons, Carlo Rienzi, il rappresentante di Arera ha confermato la presenza di fattori speculativi sul mercato dell’energia che possono incidere in modo anche molto forte sui prezzi, e proprio per questo l’Autorità ha realizzato dei rapporti dove si analizza l’import-export di energia, al fine di evidenziare dove si accumula il prezzo che arriva in sede finale.
Il Segretario Generale Arera, infine, ha annunciato una riflessione su un possibile aumento della soglia Isee per il riconoscimento dei bonus sociali alle famiglie in difficoltà, in modo da aumentare la platea dei beneficiari, e ha ricordato la segnalazione a Governo e Parlamento su una possibile proroga della fine del mercato tutelato del gas, considerate le difficoltà della situazione attuale in cui i prezzi risultano fortemente oscillanti.
La proposta di estendere la tassa sugli extraprofitti ai giganti dell’economia
Intanto mentre famiglie e piccole imprese si ritrovano oggi in ginocchio a causa di bollette di luce e gas sempre più insostenibili, i giganti dell’economia hanno visto crescere sensibilmente i propri profitti, prima grazie alla pandemia, poi per effetto del caro-energia. Lo denuncia oggi il Codacons, che ha diffuso i dati nel corso del convegno odierno sull’emergenza energetica tenutosi a Roma.
«E’ fatto notorio che le società energetiche, a partire dal 2021, abbiano guadagnato enormemente grazie all’impennata delle tariffe di luce e gas, ma non sono le uniche realtà ad aver visto crescere i propri profitti nell’ultimo periodo – spiega il Codacons – Banche, assicurazioni, pay-tv, big dell’e-commerce hanno registrato ricavi in forte crescita rispetto al periodo pre-emergenza Covid e bollette, a dimostrazione di come le ultime crisi non abbiano colpito tutti allo stesso modo, impoverendo molti, ma arricchendo pochi».
«Proprio per questo – prosegue l’associazione – riteniamo che non solo le società dell’energia debbano contribuire, attraverso la tassa sugli extraprofitti, alla lotta al caro-bollette, ma anche le grandi imprese che tra il 2020 e oggi hanno visto crescere i propri guadagni. Per tale motivo abbiamo chiesto oggi alla leader di FdI, Giorgia Meloni, di inserire come priorità del nuovo governo l’estensione della tassa sugli extraprofitti ai giganti dell’economia, innalzando l’aliquota della stessa al 90%, in modo da reperire le risorse necessarie per contrastare il caro-energia».
In base ai dati raccolti dal Codacons e diffusi nel corso del convegno odierno, tra le società che nell’ultimo periodo hanno registrato maxi-profitti figurano: Eni, ricavi da 71.041 mln di euro del 2019 ai 64.000 mln di euro nel solo primo semestre del 2022 (+80%); Enel, ricavi da 80.327 mln di euro del 2019 ai 67.260 mln di euro nel solo primo semestre del 2022 (+67%); Snam, Terna e Italgas, dal 2019 al 2021, ricavi stabilmente in aumento tra il 12 e il 20%; Mediobanca, dal 2019 al 2021, utile in crescita del 51%; Poste Italiane, utile in aumento del 30% nel 2021 rispetto al 2020;
Generali assicurazioni, utile in aumento del 63% rispetto al 2020; Azimut, utile quasi raddoppiato in tre anni e nel 2022 avrà utile più alto della sua storia; Apple, +40% fatturato in tre anni e +71% l’utile nello stesso periodo; Amazon, fatturato esploso da 280.500 mln nel 2019 a 386.000 mln nel 2020 e 469.800 nel 2021 con utili che quasi raddoppiati di anno in anno; Ebay, ricavi costanti ma utili in netto aumento (aumentati di 7 volte e mezzo in soli due anni); Microsoft, +38% i ricavi in 3 anni e utili quasi raddoppiati nello stesso periodo; Pfizer, ricavi quasi raddoppiati dal 2020 al 2021 e utili più che triplicati (da 9.615 milioni a 21.980 milioni).