Visita del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, stamane nelle zone del Trapanese duramente colpite dai nubifragi delle scorse settimane e ascoltare le richieste delle amministrazioni e dei cittadini, assieme al capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Ad accompagnarlo il prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il commissario straordinario del Comune di Misiliscemi, Carmelo Burgio, l’ingegnere capo del Genio civile di Trapani, Salvatore Caruso.
«Sono qui per testimoniare vicinanza alle comunità duramente provate – dichiara il presidente Schifani – Vorrei ringraziare la Protezione civile, l’Aeronautica, i Carabinieri per quello che è stato fatto in momenti così delicati. Abbiamo preso atto della situazione e abbiamo concordato di stanziare somme per la realizzazione di nuove pompe di sollevamento sia a Trapani sia a Misiliscemi. Nello stesso tempo disporremo una relazione idrogeologica da concordare con l’Università di Palermo per fare in modo che non si verifichi più l’inondazione delle saline e poi studieremo con l’Autorità di bacino un sistema che preveda la pulizia dei torrenti, perché si tratta di una situazione strutturalmente gravissima che va affrontata».
Il nuovo governatore ha effettuato un sopralluogo sul torrente Verderame che è esondato nel Comune di Misiliscemi, poi tappa in contrada Salinagrande per verificare i danni subiti in quella porzione di territorio, visitare un edificio scolastico e incontrare i produttori di sale. Successivamente Schifani ha raggiunto Trapani, dove ha prima incontrato una ventina di minori stranieri non accompagnati del Cara di Milo evacuati nei giorni scorsi in elicottero perché la struttura era stata inondata dall’acqua. Al termine un incontro tecnico-operativo al Comune di Trapani con le istituzioni, presenti anche il sindaco di Erice, Daniela Toscano Pecorella, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Michele Burgio, vertici delle forze ordine, tecnici di Protezione civile e deputati del territorio. VIDEO: