Tumore colon retto. Ad Agrigento oncologi a confronto
L’8 settembre ad Agrigento, l’Hotel della Valle ospiterà il convegno “Il carcinoma del colon retto. Le novità dell’ultimo anno”, di cui è responsabile scientifico il dottor Antonino Savarino, Direttore dell’UOC di Oncologia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
I tumori del colon retto sono, per incidenza, ai primi posti delle neoplasie in Italia. La malattia è diffusa soprattutto tra i 60 ed i 75 anni ed ogni anno nel Paese si registrano 50.000 nuovi casi, con 22.000 decessi.
Quattro le sessioni del corso, che saranno affrontate dagli specialisti presenti.
“La mortalità è in forte calo – afferma il dottor Antonino Savarino – grazie ai programmi di screening, alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie sia chirurgiche sia mediche, sempre più mirate. In atto la sopravvivenza a 5 anni (e quindi la possibilità di guarigione) è circa il 66%. La probabilità di guarire è tanto più alta quanto più precoce è la diagnosi. Considerato poi che questo tumore è spesso conseguente ad una evoluzione di lesioni benigne (ad esempio i polipi adenomatosi) della mucosa dell’intestino, che impiegano un periodo molto lungo (almeno 5-7 anni) per trasformarsi in lesioni maligne, la loro rimozione ci consente, addirittura, di prevenire l’insorgenza del tumore. Da qui l’importanza dello screening con la ricerca del sangue occulto nelle feci, che ci permette di selezionare le persone di età compresa tra i 50 e i 60 anni da sottoporre a colonscopia per la diagnosi precoce, sia delle lesioni precancerose che del carcinoma colon rettale”.
“Nella battaglia contro il cancro – aggiunge il direttore scientifico del corso sul carcinoma del colon retto – un ruolo importante è rivestito sicuramente dal Medico di Medicina Generale. Un medico con 1500 assistiti ogni hanno vedrà mediamente un nuovo caso di carcinoma del colon retto e 15 casi sospetti. Per tale motivo è necessario che esso sia adeguatamente formato. E questo è uno degli obiettivi che si propone di raggiungere questo corso di aggiornamento. Il medico di medicina generale deve sapere quali sono i fattori di rischio (dieta ad alto contenuto di grassi e proteine, obesità, fattori genetici (poliposi ereditarie, sindrome di Lynch), fumo, sedentarietà, malattie infiammatorie croniche dell’intestino (rettocolite ulcerosa e M. di Crohn). Deve conoscere inoltre la sintomatologia, spesso subdola, con cui può presentarsi un tumore del colon retto (algie addominali, cambiamenti delle abitudini dell’alvo, anemia sideropenica ecc), le modalità e i percorsi da seguire all’interno del proprio territorio per garantire diagnosi precoci e trattamenti tempestivi ai propri pazienti. La conoscenza delle nuove terapie oncologiche (chemioterapia, immunoterapia, terapie a bersaglio molecolare) e dei trattamenti di supporto, consentirà al MMG di collaborare attivamente e con efficacia con gli specialisti nella gestione dei pazienti con carcinoma del colon retto”.
“Il corso di aggiornamento – sono ancora le parole del dottor Antonino Savarino – inoltre vuole fare il punto su tutte le innovazioni, sia nel campo della diagnostica che del trattamento del carcinoma del colon retto. Oggi sappiamo che i tumori del colon retto sono malattie eterogenee e le nuove tecnologie ci consentono non solo di diagnosticare precocemente il tumore ma anche di capire, attraverso la caratterizzazione molecolare della neoplasia, che tipo di tumore abbiamo di fronte e quindi di attuare le strategie terapeutiche più adeguate al singolo caso (cosiddetta medicina di Precisione)”.
“Nel corso si parlerà anche della necessità, talvolta, di integrare i trattamenti (chirurgia, chemioterapia, radioterapia) al fine di ottimizzarne i risultati. A tal proposito – conclude il direttore scientifico del convegno – si discuterà anche sul ruolo di una nuova metodica terapeutica detta PIPAC (Pressuruzed IntraPeritoneal Aereosol) nel controllo della carcinosi peritoneale del carcinoma colon rettale. Ampio spazio sarà dedicato, nella sessione dedicata all’Oncologia Medica, a tutte le novità dell’ultimo anno relativamente alle terapie cosiddette adiuvanti (che vengono eseguite dopo l’intervento chirurgico al fine di aumentare la probabilità di guarigione) e neoadiuvanti (eseguite prima dell’intervento chirurgico). Si parlerà inoltre dei nuovi farmaci utilizzati nella malattia metastatica (immunoterapia, farmaci a bersaglio molecolare) e a tutte le strategie terapeutiche che hanno consentito di modificare la storia naturale della malattia permettendo di ottenere, anche in fase metastatica, la guarigione. Il corso di aggiornamento si propone infine di sottolineare l’importanza della gestione pluridisciplinare del cancro del colon retto e di sottolineare il ruolo di alcune figure professionali quali il MMG, l’infermiere dedicato e lo psico-oncologo per garantire un ottimale percorso di diagnosi e cura ai nostri pazienti”.