
Stefano Nobile, il favarese di 58 anni, accusato dell’omicidio del 69enne rivenditore di auto Francesco Simone, ucciso con cinque colpi di pistola la mattina del 7 dicembre del 2023 in contrada “Poggio Muto”, sottoposto all’esame nel processo che lo vede imputato, ha negato ogni suo coinvolgimento nel delitto fornendo spiegazioni sui rapporti con la vittima e sugli spostamenti effettuati quel giorno. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile rappresentati dall’avvocato Angelo Piranio che aveva chiesto anche il sequestro conservativo dei beni del cinquantottenne. Istanza però rigettata dal giudice. Si torna in aula il 25 marzo per la requisitoria del pubblico ministero. L’imputato è ritenuto gravemente indiziato di omicidio premeditato, detenzione illegale di armi e ricettazione di una pistola a canna corta. La svolta dell’inchiesta è arrivata a conclusione dell’attività investigativa dei carabinieri del Comando provinciale della città dei templi. Le indagini si sono concentrate fin da subito a dinamiche originate da banali e futili motivi, che avrebbero scatenato la furia omicida dell’assassino. Quella mattina Simone era stato colto di sorpresa dal killer. E’ stato raggiunto da 5 colpi di arma da fuoco a canna corta, quello mortale in faccia.