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Favara. Disposta autopsia sul cadavere dell’operaio trovato carbonizzato

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia per chiarire i motivi che hanno portato alla morte dell’operaio favarese, Cristoforo Angelo Sicilia, di 62 anni, trovato carbonizzato, mercoledì mattina, all’interno di una vecchia abitazione disabitata di Cortile Cabubbo, tra le ben più note vie San Calogero e Nino Bixio, a pochi passi dalla Chiesa Madre, nel centro storico favarese. L’esame autoptico chiarirà le cause del decesso. La vittima, persona dall’animo buono, viveva di piccoli lavoretti saltuari. Aveva trovato rifugio in quel tugurio abbandonato dopo l’incendio che aveva distrutto la sua abitazione di via Dei Mille, sempre a Favara. Questa volta, però, le fiamme non gli hanno lasciato scampo. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Tenenza di Favara e dai loro colleghi del nucleo Operativo della Compagnia di Agrigento, e coordinate dal sostituto procuratore, Elettra Consoli, titolare del fascicolo. A dare l’allarme sono stati i residenti. Ma nessuno ore prima aveva notato fiamme e fumo. E nessuna chiamata è giunta al 112, infatti, non c’è stato alcun intervento dei vigili del fuoco. All’arrivo dei militari dell’Arma l’incendio si era estinto da solo. Le indagini sono finalizzate ad accertare se si sia trattato di un evento accidentale o di qualcosa di ben più grave. 

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