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Ravanusa: Sulle risposte in consiglio comunale, la DC chiede azioni concrete

Le recenti risposte fornite dall’amministrazione comunale di Ravanusa alle interrogazioni presentate dai consiglieri della Democrazia Cristiana sollevano più dubbi che certezze. Questioni cruciali come la copertura della caditoia di Corso della Repubblica, lo stato del muretto dell’IPAB e i ritardi nei lavori del progetto REACT sono state affrontate con spiegazioni generiche, interventi provvisori e promesse vaghe. È questo il modo di amministrare una città?

**Una Caditoia Coperta con la Terra: Soluzione o Toppa Temporanea?**

In riferimento all’interrogazione n. 2451 del 04/02/2025, l’Assessore Giovanni Di Caro ha dichiarato che la copertura della caditoia all’incrocio con Via Cesare Beccaria è stata fatta con terra e detriti per livellare il manto stradale e garantire sicurezza. Tuttavia, invece di assumersi la responsabilità della gestione della problematica, ha tentato di scaricare le colpe sulla precedente amministrazione, sostenendo che la caditoia era già intasata e priva della griglia di copertura ben prima del loro insediamento.

Di Caro ha inoltre giustificato l’intervento provvisorio affermando che la chiusura della caditoia non compromette il deflusso delle acque piovane, poiché la zona è servita da un canale di gronda a venti metri di distanza. Ma la domanda resta: perché non si è intervenuti subito con una soluzione definitiva invece di ricorrere a un rattoppo temporaneo?

**Il Muretto dell’IPAB: Un Problema Evitato, Non Risolto**

Il sindaco Salvatore Pitrola, rispondendo sull’IPAB, ha distolto l’attenzione dal muretto pericolante, parlando invece della gestione generale della struttura e dei problemi del personale. Se da un lato è vero che l’IPAB è sotto il controllo della Regione Siciliana, dall’altro è innegabile che la sicurezza pubblica sia una responsabilità del Comune. Perché limitarsi a dichiarazioni di intenti senza un’azione concreta e immediata?

Il sindaco ha spiegato che l’amministrazione ha già eseguito interventi di sicurezza, come la posa di segnaletica e la rimozione di rami pericolanti, ma ha ammesso che la vera soluzione starebbe in un progetto più ampio: l’acquisto dell’immobile da parte del Comune attraverso un finanziamento da 750.000 euro, con l’obiettivo di rifunzionalizzare la struttura e pagare i debiti verso gli impiegati dell’IPAB. Un piano che sulla carta sembra valido, ma che rischia di diventare un modo per rinviare il problema senza affrontarlo concretamente.

Ma c’è di più. Il sindaco ha chiesto esplicitamente l’aiuto della Democrazia Cristiana per ottenere il finanziamento e trovare una soluzione per l’IPAB, coinvolgendo il consigliere Salvatore Iemmolo e sollecitando l’intervento dell’assessore regionale alla famiglia, di area DC. Una mossa che sa tanto di scaricabarile: quando serve consenso politico, si chiede aiuto all’opposizione; quando si devono dare risposte ai cittadini, si fa finta di nulla.

Il consigliere Salvatore Iemmolo, nel suo intervento, ha sottolineato l’incoerenza dell’atteggiamento del sindaco, ricordando che prima delle elezioni lo stesso Pitrola chiedeva aiuto e sostegno, salvo poi dimenticarsene una volta insediato. Ha inoltre auspicato che gli interventi promessi siano realmente portati a termine e non solo annunciati in risposta a un’interrogazione consiliare.

Durante il dibattito, il sindaco ha più volte citato la Presidente del Consiglio Comunale, Maria Teresa Rago, per evidenziare la collaborazione istituzionale sulla questione IPAB. La Presidente, dal canto suo, ha replicato invitando il primo cittadino a comunicare con lei direttamente e senza intermediari, rimarcando l’importanza di un dialogo chiaro e trasparente tra le istituzioni.

**REACT: Un Progetto da 1,2 Milioni di Euro che Resta Incompleto**

L’assessore Alessandra Calafato ha ammesso che i lavori della rete idrica sono bloccati per problemi burocratici e finanziari. Ritardi nei pagamenti, errori di progettazione e mancata programmazione hanno trasformato un’iniziativa fondamentale in un disastro gestionale. L’amministrazione ha davvero fatto tutto il possibile per sbloccare la situazione o ha lasciato che il tempo scorresse senza agire?

**Ravanusa Merita Risposte Concrete, Non Scuse**

Le risposte date in consiglio comunale dimostrano un atteggiamento superficiale e poco risolutivo da parte dell’amministrazione. I consiglieri della Democrazia Cristiana hanno sollevato questioni fondamentali per il benessere dei cittadini, ricevendo in cambio promesse e giustificazioni.

È il momento di pretendere risposte concrete e tempi certi. Ravanusa non può permettersi di restare in balia dell’inerzia amministrativa. La sicurezza, il decoro urbano e il rispetto per i cittadini devono essere una priorità, non un’opzione.

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