Complessivamente 100 panettoni con la certificazione ed etichettatura contraffatta, e quindi non idonei al consumo umano, sono stati sequestrati nel corso di controlli effettuati in tre bar, ad Agrigento e in due comuni della provincia, dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Palermo, collaborati dal personale dell’Arma del Comando provinciale della città dei Templi.
Il nuovo sequestro è scattato a pochi giorni delle festività natalizie ed è il proseguimento del primo maxi sequestro di panettoni scaduti e commercializzati fraudolentemente da un’azienda di Canicattì. Gli specialisti dell’Arma hanno ispezionato tre bar ed hanno scoperto e sequestrato, appunto, cento panettoni contraffatti, del peso di un chilo ciascuno.
Il 12 dicembre scorso, i carabinieri del Nas di Palermo hanno sequestrato panettoni scaduti e commercializzati in maniera illegale da un’azienda di Canicattì. Nella sede di un istituto di formazione professionale i militari hanno trovato 4.220 confezioni pronte per essere vendute: 2.094 contenenti panettoni da 1 kg con l’etichetta adesiva di scadenza a febbraio 2025 che, però, è risultata sovrapposta a quella originale di febbraio 2024. Il dipendente della Asaro Panettoni di Canicattì era pronto a vendere online e tramite call center i prodotti scaduti da oltre nove mesi.
L’addetto della società è stato sorpreso mentre incollava con precisione le etichette sulle scatole dei panettoni scaduti, alcuni dei quali, verificati a campione dagli specialisti del Nas hanno mostrato un avanzato processo di trasformazione.
L’ispezione del sito on line della società ha consentito di ricostruirne la rilevante capacità commerciale (nello spot condiviso sui social, il titolare dell’impresa sostiene di avere già venduto oltre 30.000 panettoni), supportata da un’intensa attività di call center.
Degli oltre 4.000 panettoni trovati nell’ente di formazione, 1.238 sono stati sequestrati dai carabinieri perché, nonostante fossero genuini, erano irregolarmente depositati in quel luogo che, poiché privo dell’autorizzazione sanitaria per il deposito degli alimenti, ne avrebbe compromesso la tracciabilità.
Analoghi sequestri sanitari sono stati effettuati nelle filiali dell’ente di formazione ad Agrigento e Palermo.
Complessivamente sono stati sequestri 4.246 confezioni di prodotti dolciari tra panettoni e creme spalmabili di vari gusti, per circa 3 tonnellate e mezza, che, se commercializzati, avrebbero fruttato oltre 55.000 euro; due persone sono state denunciate per frode in commercio.