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Agrigento. Completato il restauro dell’organo della Cattedrale, concerto inaugurale 

Dopo 270 giorni SABATO 14 DICEMBRE ALLE ORE 19,00 sarà inaugurato l’organo monumentale della Cattedrale di Agrigento che ritorna a riempiere di armonia lo spazio sacro della Basilica grazie al sapiente e professionale lavoro di restauro della Bottega organaria Giuliano Colletti e con l’arte musicale del maestro Diego Cannizzaro che inaugurerà con una perfomance musicale lo strumento che ha come finalità prima l’accompagnamento delle sacre liturgie in Cattedrale.

GAUDETE è il titolo della serata musicale ma è il tema liturgico di questa terza domenica di Avvento dato dal l’incipit (la prima parola) del testo della messa nel rito romano. Di tale testo il primo elemento dall’antifona d’ingresso, che in latino comincia con le parole di San Paolo “Gaudete in Domino semper”. “Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino.” 

L’organo della Cattedrale ha due anime storiche. La più antica è legata al vescovo Gisulfo che nella seconda metà del XVII secolo abbelli e arricchì la cattedrale con due organi a canne posti sotto l’arco trionfale in posizione battente collocati nei due intercolumni. Durante i lavori realizzati all’inizio del secolo scorso uno andò perduto, mentre nel 1933, per la realizzazione dello strumento commissionato dal vescovo Peruzzo, fu utilizzato uno dei due antichi prospetti a tre campate aggiungendo a ogni lato due cuspidi di cinque canne in pianta leggermente curvilinea. Delle antiche canne solo alcune furono riutilizzate e ora individuate durante il recente restauro.

L’organo costruito dagli organari Mascioni nel 1933 è registrato come Opus 463 e rappresenta il culmine di un’evoluzione stilistica che vide Vincenzo Mascioni affermarsi come uno dei più stimati organari italiani.

Il prestigio del nostro organo è confermato dalla citazione che ne fa Sandro Dalla Libera assieme all’organo del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma quale esempio significativo delle realizzazioni in Italia di Mascioni.

L’organo ha una facciata di 41 canne disposte a sette campate a cuspide,  per un totale di 3.576 canne.

La canna più alta misura mt. 9.92. L’organo ha tre tastiere di 61 tasti e una pedaliera concava a ventaglio di 32 tasti in consolle separata dal corpo d’organo. Vi è pure il registro delle campane assegnabile a ciascuna delle tre tastiere.

Sarà una serata piacevole e non stancante che vedrà l’alternarsi dell’esecuzione di brani celebri e meno conosciuti eseguiti dal maestro Diego Cannizzaro, in programma:

·       Gaudete in Domino di Luigi Bottazzo

·       Sinfonia op.42 di Alexandre Guilmant

·       Meditazione, Ave Maria di Bach e Gounod

·       Il Natale in Sicilia e Second Concert Study di Pietro Allessandro  Yon

·       Te Deum di Gustave Charpentier,

·       Altre sonate

Il restauro dell’organo è un altro tassello -dice don Giuseppe Pontillo- che permetterà di rendere ancora più solenni e auliche le celebrazioni e di continuare l’opera di valorizzazione del patrimonio architettonico e storico della Cattedrale con il Mudia e i Percorsi arte&Fede. Un dono per il Giubileo che nella nostra diocesi sarà aperto il 29 dicembre e per Agrigento Capitale Italiana della Cultura prevedendo una serie programmata di concerti notturni con grandi maestri.

Il restauro è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Assessorato regionale ai Beni culturali e l’8xmille alla Chiesa Cattolica che hanno cofinanziato in parti eguali il restauro con la direzione e il coordinamento dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi.

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