Il gip del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Gaspare Bentivegna di saltare l’udienza preliminare, e ha disposto il giudizio immediato per il commerciante Francesco Russo, 30 anni di Joppolo Giancaxio, arrestato lo scorso 25 agosto dopo aver sparato a un compaesano 23enne al culmine di una lite. Il processo, davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, è stato fissato per il 23 gennaio. Il suo legale Santo Lucia, potrà anche chiedere un giudizio alternativo. La giovane vittima si costituirà parte civile con l’assistenza dell’avvocato Gianluca Sprio. L’imputato è accusato di tentato omicidio, ricettazione e detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina. Russo, sottoposto ad interrogatorio, non ha risposto alle domande del giudice ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo che non avrebbe avuto intenzione di uccidere il compaesano. Il trentenne ha dichiarato che la vittima in più occasioni negli ultimi mesi aveva denigrato il cugino e nell’ultimo episodio in ordine di tempo gli avrebbe rotto il telefono cellulare. Inoltre secondo il suo racconto, avrebbe fatto fuoco senza prendere di fatto la mira. Il colpo esploso con il revolver calibro 44 clandestino prelevato da casa di una parente sarebbe partito quando l’arrestato aveva appena preso un calcio in faccia ed era senza occhiali, per lui indispensabile a causa di una forte miopia. “Senza lenti non ci vedo, ho visto una sagoma sfuocata e ho premuto il grilletto”, ha aggiunto.
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