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Palma di Montechiaro. Condannata per aver sfregiato il marito con l’acido: Va ai domiciliari

Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha sostituito il carcere con gli arresti domiciliari nei confronti della badante cinquantenne di Palma di Montechiaro Silvana Sfortuna, condannata a conclusione del processo con rito abbreviato, lo scorso 7 ottobre, a 8 anni di reclusione con l’accusa di avere aggredito e sfregiato con l’acido il marito quarantottenne, rimasto gravemente ustionato in varie parti del corpo, simulando inizialmente un’aggressione ai suoi danni e facendolo arrestare ingiustamente. Accolta la richiesta del suo legale, l’avvocato Giuseppe Vinciguerra, ritenuto che il decorso del tempo, la condotta processuale collaborativa e la definizione del giudizio di primo grado, abbiano fatto attenuare le esigenze cautelari. La donna a distanza di quasi un anno, adesso, è uscita dal carcere e ha ottenuto i domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. La vicenda risale al 5 dicembre scorso. E’ bastato poco ai poliziotti della squadra Mobile di Agrigento e del Commissariato di Palma di Montechiaro che quella messa in atto dalla cinquantenne era semplicemente una messinscena. Il marito della badante, ricoverato per settimane in ospedale in gravissime condizioni al Centro grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza. L’uomo disse sin da subito di essere stato aggredito e di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido. Una tesi alla quale, in un primo momento, il gip non ha creduto tanto da disporne la custodia in carcere. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura, ha chiarito ogni cosa. La bottiglietta di acido sarebbe stata acquistata dalla donna in un negozio gestito da cinesi. La stessa imputata, che ha riportato ustioni al viso, seppure meno gravi, nel tentativo di difesa del marito, ha ammesso di essersi inventata tutto e di averlo aggredito provando a giustificare il gesto con alcuni episodi di violenza che avrebbe subito da parte dell’uomo.

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