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Ha ucciso la moglie a coltellate nel sonno: Fermato per omicidio l’imprenditore agricolo di Agrigento. Il cordoglio del sindaco Miccichè 

Il sostituto procuratore Andrea Trucano, ha disposto il fermo per omicidio volontario aggravato di Giovanni Salamone, 61 anni, di Agrigento, accusato di avere ucciso in casa a Solero (Alessandria) la moglie Patrizia Russo, di 53 anni, anche lei agrigentina. I carabinieri sono ancora al lavoro per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e l’uomo avrebbe collaborato, fornendo una propria versione dell’accaduto. Una versione da cui, come sottolineato dal difensore d’ufficio Stefano Daffonchio, emergerebbe un uomo che non saprebbe capacitarsi di quanto commesso. “Non so perché l’ho uccisa”, ha detto l’indagato che è stato rinchiuso nella Casa circondariale di Alessandria, in attesa dell’udienza di convalida. Non ci sarebbe stata alcuna lite tra i coniugi. Il marito, si è svegliato di primo mattino e avrebbe colpito la moglie con un coltello da cucina, sferrando più fendenti in diversi punti, mentre la donna dormiva in camera da letto. Le indagini dei militari dell’Arma proseguono. Sono stati sentiti i due figli della coppia e persone vicine a Russo e Salamone. Don Mario Bianchi, parroco di Solero, è stato tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto di Patrizia Russo, insegnante di sostegno alle scuole medie “Lucio Ferraris”. “Sono persone cordiali – ha detto – li conosco entrambi perché partecipavano regolarmente alla messa della domenica. Una coppia normale come tante, che cercava di integrarsi in paese intrattenendo rapporti con il vicinato e frequentando la parrocchia”.

La coppia era molto conosciuta ad Agrigento, Giovanni Salamone, 61 anni, agricoltore e commerciante di prodotti della terra con la passione per l’ambiente, da anni era uno degli attivisti, impegnato sul fronte di Punta Bianca, dell’associazione ambientalista Mareamico. Nel 2020 aveva anche tentato la carriera politica, candidandosi al Consiglio comunale senza successo. Patrizia Russo, 53 anni, stimata insegnate di sostegno. In molti la ricordano per le sue esperienze prima alla scuola media “Castagnolo” di Agrigento e poi all’istituto “Andrea Camilleri” di Favara. Amava il suo lavoro, sorridente, sempre disponibile.

“Oggi siamo di fronte ad una tragedia che segna profondamente la nostra comunità: un caso di femminicidio che coinvolge una coppia molto conosciuta, affiatata, apprezzata, e che ha scosso le nostre anime, gettando un velo di tristezza sulle nostre vite”.

Così il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito del femminicidio di Patrizia Russo, insegnante agrigentina, moglie dell’imprenditore agricolo, Giovanni Salamone.

Miccichè aggiunge: “Questo drammatico evento ci ricorda che la violenza, in qualsiasi forma, è inaccettabile. E’ nostro dovere come comunità non solo condannare tali atti, ma anche lavorare insieme per prevenire simili tragedie in futuro. Dobbiamo essere vigili, ascoltare, e supportare chiunque possa trovarsi in una situazione di vulnerabilità.

In questo momento di lutto – conclude il Sindaco – desidero esprimere le mie più sincere condoglianze ai familiari e agli amici della vittima. Impegniamoci tutti a costruire un futuro in cui l’amore e il rispetto prevalgano sulla violenza”.

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