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Caltanissetta, 55 giorni senz’acqua! Sergio Cirlinci al sindaco: Fate arrivare le Autobotti della protezione civile 

Caltanissetta, Sergio Cirlinci, lettera aperta al Sindaco Avv. Walter Tesauro: 

Egregio Signor Sindaco Avv. Walter Tesauro

Come lei ben sa, sono 55 giorni che parecchi suoi concittadini, residenti in diverse zone della città, Viale Stefano Candura, parte della Zona Niscima e qualche altra, non ricevono acqua. In tutti questi giorni abbiamo sentito e letto di incontri, tavoli tecnici, riunioni e giovedì scorso, consiglio comunale, la richiesta immediata dell’invio delle pompe di sollevamento, emendamento consigliera Petitto approvata all’unanimità ed immediatamente trasmessa a chi di competenza. Mi spiace doverLe comunicare però che anche oggi siamo rimasti a secco, oggi era il nostro turno di erogazione e, dopo aver controllato, dell’acqua nessun segnale neanche a bordo strada. Delle promesse autobotti, quelle che qualche consigliere in consiglio dava per arrivate, neanche l’ombra. Leggo, penso e son certo che lo abbia fatto anche Lei, che ad Agrigento, nelle zone dove a causa della mancanza di pressione l’acqua non arriva l’acqua, già da ieri, dopo la manifestazione, sicuramente più sentita e partecipata, non come il Sit In, disertato da molti cittadini e da una consistente parte della politica locale, su disposizione del Prefetto, le autobotti della Protezione Civile già da ieri stanno rifornendo direttamente le case, riempiendo i recipienti degli “assetati”. La invito a fare un ennesimo tentativo. Non essendo andati a buon fine i precedenti, Le chiedo di farsi immediatamente portavoce di noi cittadini, chiedendo a S.E. il Prefetto di adottare un provvedimento simile a quello del collega agrigentino. Ritengo giusto che lo faccia Lei, in qualità di primo cittadino. Resto in attesa di una sua comunicazione e di sentire il rumore dei motorini dell’acqua o al citofono la voce di una persona dirci “buongiorno, abbiamo portato l’acqua”. Buona domenica e mi scuso nuovamente per il mezzo poco formale che ho scelto per comunicare con Lei. Essendo disperati e profondamente delusi, non sapendo più cosa fare per risolvere questa situazione che giorno dopo giorno si fa sempre più tragica, psicologicamente ed anche sotto l’aspetto igienico sanitario. Rimettiamo a Lei la nostra richiesta di aiuto e a chi può intervenire. Ad Maiora

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