Ortopedia di Sciacca, dimissioni di due medici in quiescenza e presunte criticità. Le considerazione del commissario ASP Giuseppe Capodieci.
Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci, interviene a margine delle notizie, circolate a mezzo stampa, relative alla comunicazione di “recesso” dal servizio da parte di due medici in pensione, titolari di un rapporto di lavoro esterno presso l’Unità operativa di ortopedia dell’ospedale di Sciacca, e delle possibili ricadute in termini di efficienza e funzionalità del reparto a partire dal 10 giugno prossimo, data nella quale si concluderà il rapporto lavorativo con i due professionisti.
“Vorrei subito tranquillizzare la collettività saccense – ha dichiarato il commissario Capodieci – sul fatto che il reparto di ortopedia del ‘Giovanni Paolo II’ di Sciacca non andrà incontro a nessuna contrazione dei volumi d’esercizio e delle prestazioni erogate grazie all’attivazione di una nuova convenzione con una struttura della provincia di Palermo che garantirà con piena continuità la presenza in corsia di dirigenti medici esperienti e preparati. Per ciò che riguarda la questione sollevata dai medici ‘dimissionari’ Bono e Carlino, confermo che le pretese economiche avanzate dai professionisti risultano troppo esose e incompatibili con l’oculata gestione che il management dell’ASP di Agrigento, al pari di ‘un buon padre di famiglia’, è chiamatoa compiere senza deperimento di risorse pubbliche. Non si ritiene ammissibile – continua il commissario – che medici richiamati in servizio per sopperire ad alcune criticità contingenti di personale debbano percepire degli emolumenti che, contemplando anche ore di reperibilità e servizio da remoto, in una sola settimana siano ben superiori all’intera retribuzione mensile dei dirigenti medici in servizio e dei direttori di unità complessa che, quotidianamente e con grande senso d’appartenenza, si prodigano per rendere al cittadino il miglior servizio possibile. I medici in questione hanno emesso fattura per 33.000 euro al mese ciascuno (sic!). A mio modo di vedere si tratta di una situazione inaccettabile che non può essere giustificata dalle carenze d’organico in atto sia sul piano regionale che nazionale. L’Azienda – conclude il manager – oltre a reclutare nuove professionalità mediche attraverso le procedure concorsuali in itinere, ha dunque deciso di formalizzare altre oculate formule di convenzione che, oltre ad assicurare la continuità delle prestazioni presso l’ortopedia di Sciacca, siano maggiormente ispirate al senso del bene collettivo, alla deontologia e all’etica del servizio”.