Video. Caltanissetta, illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti: sequestrate 4 aree e denunciate 7 persone
Vasta operazione della Polizia di Stato svolta nei giorni scorsi su tutto il territorio nazionale per il contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti e per accertare e sanzionare le molteplici forme di illiceità nel delicato settore della tutela ambientale. Le attività, coordinate a livello centrale dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sono state condotte dalle Squadre Mobili e delle SISCO in 33 province italiane con il supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione Ambientale e della Polizia Stradale.
Nella provincia di Caltanissetta, sono state sottoposte a sequestro quattro aree, caratterizzate dalla presenza di rifiuti in stato di abbandono o depositati in modo incontrollato, e segnalati all’Autorità Giudiziaria sette soggetti, per la violazione delle normative previste nel Testo Unico Ambientale. Nel corso delle attività sono stati inoltre identificati 23 soggetti.
All’esito dei tre giorni di intense attività operative, dal 13 al 15 maggio, in totale sono state controllate 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Più di 1763 le persone identificate, 103 delle quali denunce in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 arrestate in flagranza di reato. Sono state inoltre contestate 85 violazioni amministrative per un importo superiore a 200 mila euro.
Le attività istruttorie e di verifica conseguenti all’accesso sui siti controllati proseguiranno nei prossimi giorni a cura delle singole Agenzie regionali per la protezione Ambientale, al fine di valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e penali.
L’attività rientra nella costante azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato, in un settore che da decenni rappresenta una fonte di ingente, illecito profitto anche per le organizzazioni criminali, al fine di porre un freno all’espansione dei c.d. crimini ambientali che danneggiano il territorio e mettono costantemente a rischio la salute dei cittadini.