Il gup del tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, a margine dell’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta sull’istituto paritario “Athena” di Agrigento, ha disposto
dodici rinvii a giudizio, mentre altri diciotto imputati decidono di patteggiare una pena compresa tra i dodici e quindici mesi di reclusione. La procura di Agrigento, lo scorso ottobre, ha chiesto il rinvio a giudizio di 30 persone tra preside, insegnanti e studenti. Le accuse, a vario titolo, sono falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e falso in atto pubblico in concorso.
Gli imputati che hanno patteggiato la pena di un anno e tre mesi di reclusione sono: il preside della scuola Angelo Sciandra, ritenuto dagli inquirenti il personaggio chiave dell’intera indagine; Giovanna Sciandra, 43 anni, di Agrigento; Danila Di Carlo, 47 anni, di Petralia Sottana; Anna Costa, 45 anni, di Favara; Lucia La Piana, 32 anni, di Mussomeli.
Questi, invece, gli imputati che hanno patteggiato un anno di reclusione: Valeria Borsellino, 44 anni, di Ribera; Lucia Chiazzese, 48 anni, di Palermo; Roberta Librici, 34 anni, di Raffadali; Rosetta Albanese, 33 anni; Carmela Fragapane, 47 anni, di San Biagio Platani; Alessandro Puglia, 45 anni, di Santo Stefano Quisquina; Gerlando Cacciatore, 65 anni, di Joppolo Giancaxio; Dino Castronovo, 53 anni, di Agrigento; Erika Tortorici, 46 anni, di Agrigento; Martino Vincenzo Gozzi, 61 anni, di Agrigento; Marta Marotta, 28 anni, di Raffadali.
Il gup ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di: Ugo Adamo, 56 anni, di Aragona; Giuseppe Burgio, 24 anni, di Raffadali; Samuele Castronovo, 47 anni, di Agrigento; Giovanni Civiltà, 48 anni, attuale Presidente del Consiglio Comunale di Agrigento; Katja Costanza, 47 anni, di Casteltermini; Giada D’Angelo, 47 anni, di Agrigento; Giovanni Di Liberto, 54 anni, di Palma di Montechiaro; Giuseppe Gentile, 40 anni, di Raffadali; Giuseppe Greco, 35 anni, di Palma di Montechiaro; Rossana Taibi, 40 anni, di Racalmuto; Ignazio Valenti, 38 anni, di Agrigento; Salvatore Fragapane, 33 anni, di Raffadali.
Al centro dell’inchiesta l’istituto paritario Athena di Agrigento guidato dal preside Angelo Sciandra, ritenuto il personaggio chiave. Sei anni di indagine della Digos caratterizzate da intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e anche sistemi di videosorveglianza installati nell’istituto scolastico. Una delle contestazioni riguarda lo svolgimento dell’esame di ammissione alla classe V il 19 agosto 2017: per gli inquirenti in quella data non soltanto non ci sarebbe mai stata nessuna prova ma gli studenti ammessi non avrebbero neanche avuto i requisiti necessari per parteciparvi. La procura di Agrigento contesta anche – tra maggio e giugno 2017 – la falsificazione dei registri di classe dei corsi di ragioneria. Per gli inquirenti, in particolare, sarebbe stato attestato “in modo irregolare e non corrispondente alla verità la presenza di docenti e discenti presso le aule di lezione per l’intera durata dei corsi”.
Nel collegio difensivo gli avvocati: Antonino Gaziano, Francesco Iacono, Davide Casà, Silvana Calà, Angelo Farruggia, Daniela Posante, Gaetano Gucciardo, Francesco Carrubba, Arnaldo Faro, Giuseppina Castronovo, Roberto Sardella, Anna Salvago, Santo Lucia, Stefano Catuara, Grazia Marchese e Pietro Maragliano.