Danzì e Carmina: no al rigassificatore di Porto Empedocle, impatti ambientali gravi
“Sugli impatti del rigassificatore che si vuole realizzare a Porto Empedocle la Commissione europea ci dà ragione e conferma quello che abbiamo sempre sostenuto e ribadito. In ogni caso, al momento di adottare una decisione in merito alla concessione dell’autorizzazione per un progetto, l’autorità competente si accerta che qualsiasi conclusione o decisione che concluda la procedura di valutazione dell’impatto ambientale (VIA) sia ANCORA ATTUALE.
L’autorità competente deve accertarsi non solo che la valutazione di impatto ambientale sia attuale, ma che siano anche presi in considerazione i probabili effetti significativi sull’ambiente alla luce delle modifiche del territorio delle caratteristiche del progetto e del cumulo dei rischi per la presenza di altri impianti e strutture impattanti. E aggiunge anche che, se lo stato dell’ambiente è cambiato dopo l’autorizzazione di un determinato progetto o se sono emersi nuovi risultati in merito all’impatto del progetto sull’ambiente tra il momento in cui il progetto è stato autorizzato e la sua esecuzione, è necessario aggiornare la valutazione. La risposta alla interrogazione degli europarlamentari del M5S a prima firma D’Anzi al commissario europeo per l’ambiente è chiarissima.
Il rigassificatore empedoclino da sempre si è presentato come un progetto affastellato di contraddizioni ed è stato osteggiato da tanti, cittadini ed associazioni, tra cui il Movimento per la sostenibilità ambientale.
Esso prevede un significativo impatto su 2 siti Natura 2000 e dovrebbe sorgere a ridosso della Valle dei Templi di Agrigento, con il rischio che essa venga esclusa dall’Heritage List dell’Unesco. Il progetto, che ricordiamo aveva ricevuto un iniziale parere contrario, è stato posto sotto sequestro per poi essere oggetto di sostanziali modifiche, che hanno portato a una proroga dell’autorizzazione tout court, senza che venissero rinnovati tutti i pareri ambientali previsti dalla normativa. Dalla risposta della Commissione europea è evidente quanto quelle vecchie autorizzazioni non siano valide. Adesso i Governi Meloni e Schifani non facciano i finti tonti e rivedano scelte illogiche che svantaggiano solo i cittadini, la nostra economia, la nostra storia e la nostra salute”. Così in una nota la eurodeputata Maria Angela Danzì e la deputata del Movimento 5 Stelle Ida Carmina.