Eseguito nei giorni scorsi per la prima volta all’ospedale di Agrigento un espianto di organi e tessuti “a cuore fermo” grazie al quale sono stati prelevati fegato, reni e cornee ad un paziente deceduto per arresto cardiaco. La cosiddetta DCD (Donation After Cardiac Death) ha visto il coinvolgimento di chirurghi e sanitari appartenenti ai diversi reparti ospedalieri e di una equipe proveniente dall’ISMETT di Palermo. “Il mio più sentito ringraziamento – afferma il direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva del “San Giovanni di Dio”, Gerlando Fiorica – va alla famiglia che ha dimostrato grande generosità, pur se in un momento così tragico. Ringrazio anche tutti i sanitari delle Unità Operative Complesse di neurologia, radiologia, patologia clinica, cardiologia, emodinamica, oculistica e urologia che hanno reso possibile, con il loro tempestivo impegno multidisciplinare, una nuova donazione e, conseguentemente, hanno contribuito ad offrire nuove speranze ad alcuni pazienti in attesa di trapianto. Fondamentale anche l’operato della coordinatrice locale per il ‘procurement organi e tessuti’, dottoressa Rosa Provenzano, il contributo della terapia intensiva e trasfusionale ed il supporto della psicologa dottoressa Emanuela Solombrino, del Centro Regionale Trapianti Sicilia, che opera presso il nostro reparto a supporto delle famiglie dei degenti. Il prelievo DCD si affianca a alle donazioni per morte encefalica ma, a differenza di quest’ultima casistica, comporta una serie di adempimenti e manovre da porre in essere rapidamente per garantire la funzionalità degli organi. Fra questi la necessità di assicurare artificialmente l’irrorazione di sangue nei tessuti (perfusione) e l’ossigenazione prima e dopo il prelievo. Si tratta di un risultato di grande rilievo – conclude Fiorica – che implementa le possibilità di prelievo multiorgano nella nostra struttura ospedaliera e contribuisce a diffondere la cultura della donazione”.
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