C’è una svolta nelle indagini sulla strage di Altavilla Milicia, nel palermitano, in cui sono stati torturati e uccisi Alessandra Salamone e i figli Kevin ed Emanuel.
“La superstite, Miriam Barreca, la figlia 17enne primogenita di Giovanni Barreca, autore del triplice omicidio, ha partecipato alle torture dei riti di purificazione”. A rivelarlo, durante la conferenza stampa, convocata per illustrare i dettagli della strage, è il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. La figlia del muratore di è stata fermata il 14 febbraio scorso per omicidio dalla Procura dei minori. Il fermo è stato convalidato dal gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere. A coordinare l’indagine è la procuratrice dei minori Claudia Caramanna.
“Era coinvolta in questa situazione di parossismo religioso. La ragazza ha partecipato a una serie di riti-torture sulla madre, Antonella Salamone, e sui fratelli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emanuel”, ha affermato il procuratore Cartosio. “Le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”, ha proseguito.
Cartosio ha aggiunto: “E’ una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che pesa molto sui figli”.
Per l’uccisione della moglie e di due figli, è in carcere, oltre al muratore padre e marito delle vittime, anche una coppia di Palermo Sabrina Fina e Massimo Carandente. Sul fronte dell’inchiesta, durante la conferenza stampa, è arrivata anche la conferma che i due coniugi palermitani “erano presenti nella casa di Altavilla al momento dell’omicidio”.
“Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non sappiamo ancora come sono morti Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel – ha detto ancora il procuratore Cartosio – Possiamo però dire che la morte è stata causata da comportamenti messi in atto da Giovanni Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato all’interno di quella casa”.
Nel corso della conferenza stampa tenuta dalla Procura di Termini Imerese sono emersi altri raccapriccianti particolari sui giorni precedenti alla strage di Altavilla Milicia .
“Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico”, ha detto il Procuratore Ambrogio Cartosio . Le vittime- la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi.
Non è escluso che, oltre alla coppia complice, potrebbero esserci altri soggetti, ha sottolineato ancora Cartosio. “Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per accertarlo”.
Parole molto sentite anche quelle espresse dal Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, generale di brigata Luciano Magrini, intervenuto alla conferenza stampa: “È una vicenda che ha particolarmente colpito dal punto di vista umano ed emotivo anche noi carabinieri. Abbiamo messo sul terreno le migliori risorse per una perfetta ricostruzione della vicenda”, ha rimarcato.
“Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si sono conosciuti sui social network”. Lo ha reso noto, durante la conferenza stampa, il pm di Termini Imerese Manfredi Lanza che coordina l’indagine a carico dei tre accusati di aver massacrato la moglie e due figli di Barreca durante un esorcismo.
“La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia”, ha aggiunto. “I due conviventi sono stati fermati a Palermo la mattina dell’11 febbraio all’interno della loro abitazione dove sono arrivati il 10 febbraio” , ha spiegato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Bagheria Francesco Battaglia. Secondo quanto emerso in conferenza stampa, Barreca ha chiamato i militari all’una di notte di domenica confessando gli omicidi.