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Canicattì. Asacom, Cilia: Ritardo intollerabile, sindaco rispetti famiglie e consiglio comunale, toni inaccettabili! 

Canicattì, Consigliere comunale Gianluca Cilia: 

Esimio Rag. Vincenzo Corbo, Sindaco di Canicattì.

Apprendo, attraverso una testata giornalistica locale, che la mia attività di consigliere comunale venga da lei catalogata come “sproloquio”, e i suoi toni poco rassicuranti vadano rivolti a “sollecite raccomandazioni” su come organizzare la mia attività di consigliere comunale di opposizione.

Mi sarebbe stato facile utilizzare toni ironici quando non sarcastici sulle parole da lei rilasciate al cronista in merito al gravissimo ritardo del Servizio di ASACOM che, per i non addetti ai lavori, consiste in un supporto alla comunicazione per gli studenti di ogni ordine e grado con limitazioni dovute allo stato di fatto in cui essi si trovano.

Ove le (poche) famiglie dispongano delle risorse per permettersele senza ricorrere ai sussidi erogati dalla regione, i ragazzi si avvalgono di questo fondamentale aiuto per la completezza didattica.

Viceversa, lo studente sarà costretto all’emarginazione scolastica e allo scollamento dai programmi rispetto alla classe.

Un fatto che può essere definito con un solo aggettivo: INTOLLERABILE!!!

La regione Sicilia ha stanziato le risorse il 6 Settembre del 2023. Forse un po’ “lunga”, ma un amministratore coscienzioso avrebbe trovato, come succede nel 95% della nostra Regione, gli strumenti per procedere a trance fino al pervenimento dei fondi.

Si, esimio Sindaco, perché certe voci di bilancio assumono carattere prioritario persino rispetto alla sua paga, così come quella degli assessori, dei burocrati e dell’apparato che popola l’amministrazione cittadina.

Se non si è capaci di stilare la scala delle priorità, la sua presenza e quella della sua squadra diventano solo impedimento per la vita cittadina.

 Eppure, cascasse il mondo, i primi RID a carico delle casse di questa sfortunata Città sono proprio quelli che pervengono ai soggetti che ho indicato sopra.

Farsi scudo dello stato di indigenza del Comune, per il quale solo prescrizioni e impunità hanno restituito tranquillità nelle ore notturne dei responsabili dello scempio, non rientra nelle circostanze attenuanti di cui ci si possa avvalere.

Esistono priorità, siano esse finanziarie, siano esse temporali, che fanno parte degli indicatori di civiltà di un luogo.

Quegli indicatori che, grazie a chi amministra con l’arroganza di don Rodrigo di manzoniana memoria, ci vedono ai vertici negativi della classifica.

È finita l’ora di polemizzare, ma non permetto né a lei né ai suoi seguaci di mancare di rispetto a chi non condivide la sua impresa politica e il suo incedere.

Mi chiedo, lo capisce che non sta rappresentando casa sua, ma che rappresenta una comunità e che, in quanto tale, deve mantenere i comportamenti dovuti? La smetta di strepitare e di battere i piedi per terra.

Le appartenenze politiche ci stanno ma la principale appartenenza dovrebbe essere quella degli interessi alla propria comunità, anche rispettando il Consiglio Comunale.

Non faccio né a lei né a me alcun augurio per il futuro, ma spero che presto il corso dei fatti cambi perché aver trasformato questa Città nel luogo con la più bassa qualità della vita non gratifica lei, non gratifica chi necessita della pubblica amministrazione per un piccolo miglioramento della qualità di vita.

E apprendere i suoi toni arroganti e sprezzanti attraverso gli organi di stampa dà misura a questa irreversibile decadenza.

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