La Mendola: lasciamo lavorare gli esperti ed evitiamo di alimentare ingiustificati timori,
paventando disastri senza il supporto di specifici studi scientifici.
“Siamo allibiti! L’associazione del ponte sullo Stretto al disastro del Vajont è un fatto gravissimo! Ai benaltristi, che hanno sempre frenato lo sviluppo socio-economico della nostra terra, adesso si uniscono i catastrofisti che richiamano tragedie senza alcun fondamento scientifico, alimentando timori ingiustificati”.
Con queste parole, il presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, Rino La Mendola, stigmatizza l’atteggiamento di chi, pur di trovare motivazioni contro la realizzazione del ponte, ha scomodato addirittura la tragica frana del Vajont, che nel 1963 provocò la morte di quasi duemila persone.
“Lasciamo lavorare gli esperti – afferma La Mendola – che, nel progetto esecutivo, perfezioneranno gli studi già ampiamente eseguiti nelle fasi progettuali precedenti per garantire un’adeguata resistenza dell’importante infrastruttura a eventi sismici e alle correnti dello Stretto, proponendo soluzioni green per ridurre l’impatto ambientale dell’opera, nel rispetto del rigoroso quadro normativo di settore”.
L’Ordine degli architetti il progetto del governo di costruire l’importante infrastruttura che ritiene fondamentale per rilanciare la città di Agrigento e la costa meridionale della Sicilia quale porta d’Europa nel Mediterraneo, non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico e commerciale.
“Siamo stati sempre contrari al benaltrismo – prosegue il presidente La Mendola – per cui non commettiamo l’errore di proporre la prioritaria realizzazione di un’infrastruttura al posto di un’altra, nella consapevolezza che il nostro territorio abbia bisogno di un pacchetto di interventi finalizzati a superare il grave gap infrastrutturale che, da troppo tempo, tarpa le ali alla nostra economia. Siamo dunque favorevoli al ponte purché, dopo tante illusioni e ingenti risorse buttate al vento a causa dei continui ripensamenti della politica nazionale, sia la volta buona: agli slogan adesso devono fare seguito fatti concreti! Riteniamo che il ponte sullo Stretto possa costituire un proficuo grimaldello per richiamare nuovi investimenti per le altre infrastrutture siciliane come l’alta velocità ferroviaria, il potenziamento dei porti e il completamento della rete autostradale siciliana. Infatti, il ponte consentirebbe al cittadino agrigentino di raggiungere Roma o Milano con la ferrovia dell’alta velocità, richiamerebbe nuove risorse per le strade siciliane che sarebbero messe in rete con il sistema autostradale nazionale e trasformerebbe la nostra costa in un polo di scambio commerciale tra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo. Detto questo, confermiamo l’urgenza e l’indifferibilità di costruire l’aeroporto “Valle dei Templi”, che, impegnando risorse irrilevanti rispetto a quelle del ponte, valorizzerebbe i nostri beni culturali, paesaggistici e ambientali, alimentando un rilancio socio-economico del territorio senza precedenti, anche alla luce dei vantaggi indotti dalla designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025. A tal proposito – conclude – apprezziamo il lavoro svolto dal comitato promotore e le iniziative parlamentari dei deputati agrigentini impegnati nella realizzazione dello scalo aeroportuale, per il quale si auspica l’immediato avvio della tabella di marcia recentemente tracciata dal nostro Ordine”.