A Santo Stefano Quisquina un incendio, verosimilmente, appiccato in più punti da criminali piromani ha devastato una vasta area. Per tutta la giornata di domenica hanno lavorato diverse squadre dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, Forestale e Protezione civile. Interessate dalle fiamme le contrada “Rocca”, “Margimuto e “Minavento/Bonanotte”. “Una domenica di grande tristezza – dichiara il sindaco Francesco Cacciatore -. Mentre eravamo impegnati ed entusiasti a ricevere diversi turisti per promuovere le nostre bellezze, dalla tarda mattinata un incendio sfregiava il patrimonio ambientale del nostro territorio”. “Un gesto vile – continua il primo cittadino – che lascia profondamente amareggiati. Esprimiamo ferma condanna, vicinanza e solidarietà a quanti hanno subito danni, ringraziamo tutti gli operatori delle forze dell’ordine, il Corpo Forestale, la Protezione civile comunale e i gruppi provenienti dai paesi limitrofi, i vigili del fuoco, e quanti hanno contribuito a fermare l’avanzare delle fiamme”. “Valuteremo se formulare denuncia e relativa costituzione di parte civile. Hanno toccato il nostro patrimonio, non dobbiamo, non possiamo permetterlo”.
L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, esprime vicinanza umana ed evangelica alla Comunità di Santo Stefano Quisquina, al sindaco Francesco Cacciatore e a quanti hanno subito danni, per il vasto incendio che, nella giornata di Domenica 15 ottobre, ha rovinato il patrimonio ambientale del territorio.
Mentre esprime gratitudine agli operatori delle forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Protezione civile e ai volontari che hanno contribuito a fronteggiare le fiamme, altresì, condanna ogni condotta lesiva del creato e che mette a rischio la vita delle persone, degli animali e del patrimonio ambientale.
Auspica, da parte di tutti, una presa di coscienza delle responsabilità personali per la salvaguardia della nostra casa comune con un impegno deciso a favore di azioni preventive e la promozione di una cultura della “ecologia integrale” ( Laudato si’, 137).