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Video interviste. Aica chiude con un attivo di circa 1 milione di euro: Pronto il bilancio previsionale 2023-2025

Settimio Cantone: “Questo non è un traguardo ma un punto di partenza”

Il Consiglio di amministrazione di Aica approva il bilancio previsionale 2023-2025 con un attivo di circa 1 milione di euro e fissa gli obiettivi prossimi che puntano a inserire l’Azienda in un circuito di normalizzazione. Tra le priorità i controlli sugli allacci così da individuare gli abusivi e le verifiche sui contratti disdettati, oltre, ovviamente, al recupero dei crediti utili a dare liquidità e superare le tensioni finanziarie.

“Abbiamo approvato il bilancio pluriennale previsionale 2023 2025 – spiega Settimio Cantone, presidente del Consiglio di amministrazione di Aica – Uno strumento importante per le risultanze del bilancio, per la prima volta in positivo. Siamo riusciti a colmare il gap evidenziati nei precedenti bilanci. Certo, è un bilancio previsionale quindi anche una dichiarazione di intenti con gli obiettivi che Aica intende perseguire nel biennio 2004-2025 e nello scorcio del 2023: intensificare i controlli per individuare gli allacci abusivi; attivare un percorso specifico per le utenze disdettate, voce spinosa del bilancio di Aica, e, soprattutto, inserire nel bilancio anche la modernizzazione dello strumento economico finanziario rendendolo accessibile a tutti con la classificazione di bilancio secondo le direttive europee. Anche questo elemento di modernità si inserisce nell’alveo di questa esigenza di normalizzazione. Aica è una azienda complessa, giovane ed è, senza dubbio, un punto di riferimento sul piano economico e sociale per la comunità agrigentina. Ringrazio i colleghi del Cda, i componenti del Collegio dei revisori e il personale tutto per la collaborazione. Sia chiaro, questo non è un traguardo ma un punto di partenza per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti”.  

“L’approvazione dello strumento finanziario con risultanze in positivo, seppure di poca entità, ci consente di sovvertire la diffidenza della fase iniziale – dichiara Nuccio Sapia, vicepresidente del Cda – Quando questo Consiglio si è insediato, in molti sostenevano che non avremmo svolto un’azione efficace, specialmente sotto il profilo economico, perché si veniva da due anni di accumulo di disavanzo. Invece, abbiamo dimostrato, attraverso l’adozione di misure correttive, come sia possibile riportare Aica a una condizione economica di efficienza. È chiaro come la politica di risanamento implichi la sistemazione del bilancio che, a sua volta, è in grado di riflettersi positivamente anche sulla tariffa. Ci sarà anche un’attività giornaliera di controllo, perché molte delle misure ci consentiranno di disincagliare i crediti avanzati da Aica e, comunque sia, bisogna garantire liquidità a un’azienda che sta dirigendosi verso una prospettiva di grande efficienza”.  

“Questo Consiglio di amministrazione, sin dal suo insediamento, si è dato l’obiettivo di verificare la situazione finanziaria – afferma Carmelina Russello, componente del Cda – Ci siamo ritrovati con un bilancio consuntivo da approvare, relativo al 2022, con un disavanzo molto elevato. Questo stato di cose ci ha straniti perché un’azienda idrica, qual è Aica, in teoria non potrebbe chiudere con una situazione economica negativa. La tariffa del servizio idrico integrato, difatti, deve coprire i costi e l’ultima manovra tariffaria approvata dall’Assemblea dei sindaci, risalente a dicembre 2022, prevedeva di già l’equilibrio dei costi ma, purtroppo, l’incremento del costo dell’energia elettrica ha provocato un grosso disavanzo. Lo strumento consuntivo 2022 è stato trasmesso all’Assemblea dei sindaci ed è pronto per l’approvazione. Ci siamo proposti di adottare delle misure di risanamento tali da salvaguardare gli equilibri economici finanziari e la liquidità, quindi oltre ai costi e ai ricavi anche le entrate e le uscite, e in tal senso abbiamo dato direttive agli uffici perché, con l’approvazione del bilancio di previsione 2024, previsto entro il prossimo mese di ottobre, dovranno redigere un budget di cassa così da recuperare i crediti scaduti al 31 dicembre 2022.  Ci auguriamo che venga al più presto bandita la gara che consenta il recupero coattivo dei crediti volto a dare la liquidità necessaria a superare le tensioni finanziarie, consentire il pagamento ai fornitori ed evitare oneri derivanti da interessi moratori”.

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