Torna in carcere il minorenne accusato, insieme ad altri sei ragazzi, della violenza di gruppo ai danni di una 19enne avvenuta il 7 luglio scorso a Palermo. Si tratta di un aggravamento della misura cautelare che nei giorni scorsi il Gip gli aveva revocato, affidandolo a una comunità e sostenendo che il giovane avesse compiuto una “rivisitazione critica” del suo comportamento. Contro il provvedimento di scarcerazione aveva presentato ricorso la Procura per i minorenni. La Procura dei Minorenni, che aveva già impugnato la scarcerazione, ha chiesto l’aggravamento della misura cautelare a un gip diverso da quello che aveva disposto la liberazione del minore. Nel corso delle indagini sono emersi elementi che hanno aggravato le esigenze cautelari a suo carico.
Ecco l’ordinanza con la quale il giudice del tribunale dei minori ha disposto l’aggravamento della pena: quanto scrive rivela la sua totale insensibilità rispetto alla atrocità commessa
«La chat del 7 luglio (poco dopo lo stupro) rivela inequivocabilmente l’estremo compiacimento del minore rispetto a quanto accaduto, la sua totale insensibilità rispetto alla atrocità commessa considerata fonte di divertimento e il suo disprezzo per la vittima. Ciò induce fondatamente a ritenere che le parziali ammissioni del minore in sede di interrogatorio di garanzia nel corso del quale lo stesso ha ammesso di aver partecipato alla violenza di gruppo alla luce del sopraggiunto quadro investigativo hanno avuto una valenza assolutamente strumentale volta unicamente ad ottenere l’attenuazione della misura». È quanto si legge nell’ordinanza con la quale il gip Antonina Pardo del tribunale per i minorenni ha disposto l’aggravamento della pena per il minore R. P. che ha preso parte alla violenza sessuale di gruppo al Foro Italico.
«Peraltro in quella sede l’indagato ha fornito una versione dei fatti non combaciante con quanto riferito dalla parte offesa (l’indagato ha sostenuto di avere a un certo punto aiutato la vittima) – aggiunge il gip – e con quanto emerso dalle videoriprese relative alle fasi di violenza sessuale rintracciate sul telefono del coindagato Angelo Flores che danno contezza della partecipazione del minore e del suo ruolo attivo sia rispetto alla violenza sessuale sia rispetto alle azioni violente che furono messe in atto e che accompagnarono la violenza sessuale (la vittima venne anche picchiata)».
Dal pomeriggio di oggi è previsto il trasferimento, da Palermo in altre carceri siciliane, dei sei giovani arrestati con l’accusa di violenza di gruppo ai danni di una ragazza di 19. Tra le destinazioni, Castelvetrano e Termini Imerese. “Prendiamo atto della necessità di trasferire gli autori dello stupro avvenuto a Palermo, ed esprimiamo sostegno al personale di Polizia penitenziaria che li dovrà custodire – dice Gioacchino Veneziano, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria della Sicilia -. E’ ovvio che in condizioni di pesante carenza di organico i livelli di sicurezza si abbassano, quindi per salvaguardare l’incolumità dei soggetti bene ha fatto il comando di Pagliarelli a richiederne il trasferimento”.