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Caltanissetta, Sant’Elia: Operata di tumore al cervello non ha un piano terapeutico, mancano i medici. Si deve morire? 

Di Danila Bonsangue. 

Monica Minicozzi, 37 anni, originaria di Serradifalco ma residente a San Cataldo, è stata operata 3 anni fa, il 9 gennaio 2020, per un tumore al cervello, all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Oggi denuncia: “Abbiamo una sanità che fa schifo. Il 9 gennaio 2023 vado in ospedale, perché devo ovviamente stare sotto controllo, la dottoressa che mi segue mi ha fatto un piano salvavita che ovviamente deve essere rinnovato. Faccio l’elettroencefalogramma al Sant’Elia. Chiedo dopo ore d’attesa se qualcuno può leggermi il referto, io al momento non so se ho l’epilessia, le pillole salvavita la prevengono ma per essere nuovamente prescritte devo ovviamente avere la diagnosi medica. Devo anche sapere se aumentarle o diminuirle. Mi dicono che il neurologo non c’è per leggere il referto e che se ne parla il 10 agosto alle 10.30. Siamo a gennaio, 7 mesi d’attesa! Ma non è finita, la scorsa settimana mi chiamano dall’ambulatorio dicendo che la visita neurologica è stata spostata al 7 dicembre 2023 per mancanza di medici. Io rispondo che sono senza piano terapeutico, mi sono finite le compresse e la mia dottoressa per prescriverle ha bisogno del consulto neurologico, mi viene detto di presentarmi il giovedì ma senza avere la certezza di trovare un neurologo o la mia in particolare. Chiamo il reparto di Neurologia, la risposta “noi non ci occupiamo di questi problemi chiami l’ambulatorio”. Chiamo e nessuno risponde. Chiamo l’ospedale per farmi passare l’ufficio direzione per le lamentele, mi passano l’ U.R.P. dove una segretaria gentilissima mi dice che non può fare niente perché scrivere la lamentela non servirà, c’è carenza di medici. Mi dice di presentarmi il giovedì in reparto, perché il piano terapeutico deve farlo la struttura pubblica, e se fanno problemi, dato che non ho appuntamento, di chiamare la polizia che si trova in ospedale. Ora ditemi voi se tutto questo è normale? Quindi visto che vogliono l’arroganza il prossimo giovedì mi presenterò in reparto a costo di stare una giornata e questa volta se la situazione non andrà a buon fine si meriteranno una denuncia. Della mancanza di medici non mi importa niente, non siamo un numero, siamo PERSONE e a nessuno piace di certo andare e venire dall’ospedale. Un medico si deve prendere le sue responsabilità. Schifo assoluto! Avevo prenotato una risonanza a Catania al Garibaldi Centro e mi sento chiamare, mentre ero quasi ad Enna, per dirmi che la visita era stata disdetta. Provo  al Sant’Elia, se ne parla ad ottobre 2024 e la tac a Dicembre. Ho avuto un tumore al cervello lo capite? In poche parole possiamo morire.”

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