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Canicattì. Con Vincenzo Sena scompare un “poeta” della politica

UN SIGNORE DELLA POLITICA CON LA “P” MAIUSCOLA. NELLA SUA VITA NON HA MAI CONOSCIUTO COMPROMESSI E NON SI È MAI PIEGATO A NESSUN POTERE. UN UOMO LIBERO PALADINO DELLA LIBERTÀ. IL RICORDO DI CALOGERO LA VECCHIA.

Vincenzo Sena non è stato mio professore. Andavo al Classico ma partecipavo con piacere a diverse sue manifestazioni culturali e seguivo con interesse le sue battaglie politiche. Non era una questione di idee ma di confronto e arricchimento personale. Sono stato “seguace” per diversi anni al suo cineclub che per i tempi rappresentava un elemento di “rottura” in tutti i sensi. Nonostante le mie idee “ideal politico” non collimavano perfettamente con le sue mi piaceva molto ascoltare le sue osservazioni mai banali in coda ai film che potevamo vedere solo grazie a lui e alla sua lungimiranza. Per certi versi è stato un precursore dei tempi. Un vate della cultura dell’accoglienza, della tolleranza e del confronto. Da ragazzino ho sempre ammirato il suo senso del rispetto. In tempi in cui l’appartenenza politica costruiva muri e barriere di filo spinato invalicabili, Vincenzo Sena trattava tutti con grande rispetto. Soprattutto chi non la pensava come lui.

Ricordo le sue battaglie per l’ambiente. E anche li è stato un precursore delle problematiche ambientali. La sua era sempre una voce libera, non condizionabile e scomoda. I tempi erano quelli del boom della coltivazione dell’uva da tavola…

Con Vincenzo Sena ci siamo ritrovati anni dopo quando mi sono avvicinato al “Progetto per Canicattì”. Gli anni, la politica, l’ambiente cambiava ma lui era sempre coerente con le sue idee. La sua “modernità” era sempre in evoluzione e la sua ricerca culturale non ha mai conosciuto pause per cui appariva spesso come un visionario della politica. Questo non scalfiva di una virgola il suo pensiero.

Nella mia esperienza amministrativa con la prima giunta Scrimali (1998-1999) me lo sono ritrovato a fianco. Dopo la sua battaglia politica di candidato si mise a disposizione della amministrazione di cui facevo parte. La sua era una disponibilità “naturale”. Lo faceva sempre e con qualsiasi amministrazione. Ma sempre con coerenza e una assoluta libertà. Ricordo con enorme piacere le chiacchierate che erano sempre delle lezioni di libertà. Lezioni di stile. Facevo tesoro dei suoi consigli che garbatamente poneva sul tavolo della ragione.  Era un maestro di politica. Quella politica che parte dalla gente, dai problemi. Le sue posizioni a volte non facevano i conti con “i conti” ma con i problemi che era impossibile, per lui, che non trovassero soluzione. Riusciva a sferrare critiche feroci al sistema del potere ma sempre con il garbo e con il rispetto proprio dei grandi. Un poeta della politica.

Vincenzo seguiva il Concorso di poesia che dirigo da 8 anni ed ha anche fatto parte di una commissione di giuria. Mi incoraggiava sempre ed elogiava questo mio impegno. Avrebbe voluto partecipare attivamente ma le sue condizioni di salute inibivano il suo desiderio di partecipare e interagire con la sua consueta e curiosa attenzione.

In questo momento ricordo con emozione mio padre che aveva una grande considerazione e rispetto nei confronti del suo “avversario” politico Vincenzo Sena. Gli ultimi mesi della sua vita durante la competizione comunale che mi vedeva a fianco di Antonio Scrimali, guardando una TV locale e vedendo Vincenzo Sena intervenire mi guardò e affermò: “Il migliore di tutti è lui, Vincenzo Sena. Coerente e onesto come pochi”. A Vincenzo ogni tanto ricordavo questo episodio e lui, compiaciuto, ribatteva con parole di stima nei confronti di mio padre. Figure d’altri tempi. O modelli da non dimenticare proprio nei nostri tempi moderni? La Politica come servizio sembra non essere più tra noi. E modelli come Vincenzo Sena ci possono dare la speranza per una Politica portatrice di bellezza. Proprio come la poesia.

Oggi piango un amico. Sincero. Maestro di libertà e poeta della Poesia. Ciao Vincenzo.

Calogero La Vecchia

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