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Canicattì. Assolti i chirurghi Zanchi, Cremona e Maiorana: Nessuna responsabilità per la morte di una paziente

Di Danila Bonsangue. 

Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha assolto perché il fatto non sussiste e comunque non costituisce reato: Fabrizio Cremona, 36 anni; Alfonso Maurizio Maiorana, 68 anni e Mauro Ettore Zanchi, 60 anni, chirurghi che prestavano servizio all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì.

I medici erano accusati  di omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Febbronia Cirami, la sessantanovenne di Canicattì deceduta il 12 marzo del 2020 all’ospedale di Agrigento, dove era stata trasferita in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

La paziente, secondo quanto ipotizzava l’accusa era stata operata alla colecisti nonostante un quadro clinico complesso dovuto ad un tumore che non sarebbe stato diagnosticato pur in presenza di una Tac. 

L’intervento, sempre secondo l’accusa, avrebbe provocato lesioni al fegato mortali per la donna. La vicenda scaturiva da una denuncia presentata dai familiari della donna attraverso il loro legale Calogero Meli. Adesso la sentenza di assoluzione, nessuna responsabilità sul decesso della donna per i tre chirurghi. Nell’inchiesta è coinvolto un altro medico, Antonio Limblici, 34 anni che ha scelto però di seguire il rito ordinario con il processo attualmente in corso davanti il giudice Michele Dubini. 

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