Dopo i due ritratti che il M. Francesco Guadagnuolo ha dedicato al Principe Filippo e alla più longeva Regina Elisabetta II di tutta la storia britannica, chiude la trilogia con il Ritratto di Re Carlo III, in occasione dell’incoronazione, avvenuta il 6 maggio 2023.
Nel ritratto Guadagnuolo rivela il Re, segnato dal tempo ma nobile nella sua solennità. Nell’opera l’artista vuole fare evidenziare l’interesse che Carlo III ha avuto da sempre per l’ambiente. Così si vuole fare osservare, come già in passato, custodisse questa sua attenzione verso la salvaguardia della natura. Il Principe ha incominciato ad argomentare del cambiamento climatico negli anni ’70, nel tempo in cui di “riscaldamento globale” non circolava voce, se non tra scienziati che se ne occupavano. Infatti, nel 1970 il Principe Carlo fece l’inaugurazione a Cardiff la conferenza sulla Campagna nel Galles, laddove fece il suo primo discorso ecologico: «… C’è una crescente minaccia di inquinamento da petrolio nel mare, che quasi distrugge le spiagge e certamente distrugge centinaia e centinaia di uccelli marini. C’è l’inquinamento chimico scaricato nei fiumi da fabbriche e impianti chimici, che intasa i fiumi con sostanze tossiche e aumenta la sporcizia nei mari. C’è l’inquinamento dell’aria da parte di fumi ed esalazioni emanati dalle fabbriche e da parte dei gas pompati da infinite automobili e aeroplani». É stato definito, alla Bbc, Toni Juniper, presidente di Natural England, l’ente inglese per la conservazione dell’ambiente: «Forse il più significativo ambientalista della storia».
Dice Guadagnuolo: «Sono felice della Corona a Re Carlo, in questo momento è un segnale notevole di un Re che si occupa dei cambiamenti climatici della Terra. Ho voluto realizzare il ritratto di Carlo III in un momento di apparizione davanti al verde della natura che circonda il Re, dandogli un’espressione di emozione del suo volto come accaduto durante la celebrazione dell’incoronazione, dove il figlio, il Principe William, nel rito della genuflessione e sottomissione bacia suo Padre. É la stessa commozione che ho dato davanti allo spettacolo della natura, come se Carlo venisse assorbito dalle tonalità dei verdi dell’ambiente, per cui se non si prendono seri provvedimenti, rischiamo forse di non vederli più».
Nell’opera tempo e spazio non sono dimensioni disgiunte, ma fluenti uno nell’altro, interpretano artisticamente e catturano i caratteri somatici del Re nell’avanzare del tempo. Un tempo, che sia umano, ma anche a volte soprannaturale e consequenziale, con l’intensità con cui lo spazio visivo è rivissuto e condiviso. L’opera è un concentrato di verde che si spande anche nell’atmosfera, la beatitudine dello sguardo che si postura sulla pace interiore e taciturna a godere la calma e la soavità di qualche minuto di leggiadria.
Il ritratto di Guadagnuolo esprime preoccupazione e fermezza, nonché emozionalità
rivelando, un contegno superiore tale, per reagire allo sconvolgimento della natura.
L’artista analizza la realtà andando in profondità come ha fatto con questo ritratto moderno,
riuscendo a cogliere l’anima del Sovrano meno visibile e più riservato, coniugando
all’immagine i principi artistici di armonia e verità. In quest’arte difficile egli sa utilizzare il
materiale pittorico con rapidi tratti, riuscendo ad evidenziare, al di là della somiglianza
fisica, le peculiarità più profonde dell’animo e del carattere del personaggio rappresentato.
Guadagnuolo è riuscito a mettere insieme rappresentazione oggettiva, fisionomia ed elementi di astrazioni di una realtà trasfigurata, dando idea per questo ritratto sia della Monarchia e sia dell’umanità del Re, riuscendo nei riguardi del ritratto a catturare la psicologia all’interno del suo “Transrealismo”.
Guadagnuolo ne fa un ritratto, quello dedicato a Carlo III, per essere ancora un orientamento per il futuro del mondo, un’altra volta da salvare, in un momento di crisi ambientale, politica, ideologica e culturale.