Daniele Manganaro, il poliziotto che sventò l’attentato mafioso a Giuseppe Antoci è il nuovo vicario della questura di Cuneo. Una nomina importante e prestigiosa che diventa motivo di orgoglio per i siciliani e, soprattutto, per la provincia di Messina e il territorio dei Nebrodi, considerato i natali del più giovane vicario d’Italia. La storia di Daniele Manganaro è un esempio per tutti, in particolare per le giovani generazioni, una testimonianza di valori fondamentali della Costituzione Italiana, passione e coerenza legati alla divisa che indossa, con i grandi rischi che ciò comporta per far prevalere la legalità e la giustizia.
Era il 18 maggio 2016, quando l’auto blindata di Antoci fu attaccata a fucilate da un commando mafioso, messo in fuga dopo un conflitto a fuoco da Manganaro e dagli altri componenti della scorta. Movente dell’ agguato, un vendetta per il “protocollo Antoci”, poi diventato legge dello Stato, che aveva fatto saltare il lucroso affare dei fondi europei per l’agricoltura, e contribuito al maxiprocesso Nebrodi che ha inflitto sino allo scorso ottobre condanne per oltre sei secoli di carcere. Antoci resta ancora sotto scorta e a dicembre scorso si è appreso della volontà dei detenuti al 41 bis di colpirlo ancora. Da una frase agli atti di un’indagine dei Carabinieri trapela: “Appena escono lo ammazzano”.
All’epoca dei fatti per aver sventato l’attentato contro Antoci, Manganaro e gli altri poliziotti furono promossi per merito straordinario con medaglia al valore. Daniele Manganaro 49 anni, tre lauree, un master di secondo livello, ha creato la prima squadra di poliziotti e di professionisti focalizzati sulle truffe alla Comunità europea per i finanziamenti Agea. Primo del corso alla Scuola per funzionari di polizia, ha diretto i commissariati di Nicosia (Enna), S. Agata di Militello (Messina), Tarquinia (Viterbo) e Carrara, per diventare adesso vicario della Questura di Cuneo. Il neo vicario di Cuneo, abilitato all’esercizio della professione forense, vanta numerose decorazioni, tra le quali la medaglia d’argento al valore ambientale del ministro dell’Ambiente, la medaglia d’oro al valore della Regione Siciliana, la medaglia d’oro di 35 Comuni della provincia di Messina. (Di Giuseppina Sabina Laguidara)