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Al Teatro Pirandello di Agrigento “ Le Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek 

“Mine vaganti”, lo spettacolo di Ferzan Ozpetek nato dall’adattamento teatrale del celebre film omonimo del 2009, sarà in scena al Teatro Pirandello di Agrigento martedì 24 e mercoledì 25 gennaio (primo turno martedì alle 21, secondo turno mercoledì alle 17,30). Nel ruolo dei coniugi Cantone ci saranno Francesco Pannofino e Iaia Forte, mentre in quello dei figli Edoardo Purgatori e Carmine Recano.
Accanto a loro anche Simona Marchesini nel personaggio della nonna. Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena uno dei suoi capolavori cinematografici, vincitore di due David di Donatello, cinque Nastri D’Argento, quattro Globi D’Oro e altri riconoscimenti internazionali.
“Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti”, spiega Ozpetek, ricordando che “la prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film. Oggi, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola”. Il regista italo-turco racconta di aver lavorato per sottrazione, “lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento”. Nella versione teatrale cambia anche l’ambientazione. “Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo”. Rimane, invece, al centro la famiglia Cantone con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Come è noto, tutto precipita quando uno dei due fratelli si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per fare altrettanto. Ansa 

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