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In Sicilia rischiano di chiudere 100 scuole. Interrogazione urgente della DC

Un’interrogazione urgente a risposta scritta presentata al Presidente della Regione e all’Assessore all’Istruzione per chiedere di aprire un tavolo di concertazione con il Governo Nazionale e stoppare così la norma prevista nella manovra del governo nazionale, che porta il numero minimo degli alunni per scuola da 600 a 900, rischiando di far chiudere dal 2024 circa 100 istituzioni scolastiche solo in Sicilia. E’ quella presentata dai parlamentari della DC, onorevoli Ignazio Abbate e Carmelo Pace a seguito di questo rischio concreto che andrà a penalizzare ulteriormente il sistema scolastico siciliano. “Saranno penalizzati soprattutto quei territori che si trovano in condizioni oggettivamente critiche come le aree interne, quartieri a rischio, centri storici – dichiara l’Onorevole Abbate – ed inoltre ciò comporterebbe non solo la perdita di numerosi posti di lavoro, ma l’eliminazione in alcuni contesti territoriali di un presidio fondamentale garantito dalla Costituzione, come la scuola”. I due parlamentari si concentrano anche sul numero minimo di alunni per la formazione di una classe, altro problema urgente che riguarda in particolar modo le scuole dei centri storici e delle periferie/zone rurali: “Riteniamo che la Regione debba predisporre un piano regionale scolastico che tenga conto delle esigenze dei territori, mantenendo l’attuale dislocazione degli istituti comprensivi ed individuare le particolari specificità legate ai centri storici e alle zone rurali dove appare necessario garantire la nascita delle prime classi anche con un numero minimo di dieci alunni”. “Penso ad esempio alla scuola di Ragusa Ibla – aggiunge Abbate – che rischia di scomparire definitivamente dopo che già l’anno scorso tanti ragazzi sono stati spostati nelle classi della sede centrale a diversi chilometri di distanza. E come questa a tantissime altre scuole che hanno fatto la storia dei territori che rappresentano. Sono sicuro che il Governo Regionale non rimarrà insensibile a questo grido d’aiuto”.

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