In merito al recente ed ennesimo furto perpetrato presso la scuola Bersagliere Urso di Favara, Confcommercio preannuncia l’adesione e il proprio contributo alla raccolta fondi promossa dalla Dirigente Scolastica al fine di attenuare le inevitabili ripercussioni agli alunni e alla didattica.
Confcommercio ritiene che un furto ad una scuola sia già di per sé un atto inaccettabile, ma quando una scuola per tre volte subisce tali azioni, non può che parlarsi di una sconfitta sociale e culturale per l’intera comunità, che non può e non deve accettarle passivamente.
In tal senso Confcommercio ha fortemente voluto dare un segnale di vicinanza e solidarietà alla scuola Bersagliere Urso, affinché passi il messaggio che in una comunità tutti siamo interessati a tutelare il bene comune e quindi anche noi rappresentanti dei piccoli negozi di vicinato ne siamo, quotidianamente, sentinelle e custodi.
Vogliamo riproporre quanto scritto sulla pagina facebook della scuola: “Come il vile gesto ha suscitato sgomento e sdegno nelle coscienze civili di ognuno, siamo sicuri che la possibilità di regalare ai nostri bambini quanto loro sottratto sarà accolta con la prontezza e la generosità che sempre ha distinto la nostra comunità”.
Di seguito, il link da cliccare per sostenere il progetto.
È necessario che tutti remiamo dalla stessa parte, istituzioni, società civile e scuola. Purtroppo si parla spesso di povertà educativa e poco di quella istituzionale e sociale e, probabilmente, in questi casi è proprio tale “povertà” la radice del problema.
I furti nella scuola, oltre a suscitare il naturale sdegno per il vile affronto al luogo deputato alla crescita e alla formazione dei nostri concittadini più piccoli, devono parimenti stimolare anche un sentimento solidale ed è in tal senso che promuoviamo con forza e convinzione la raccolta fondi che la Preside ha coraggiosamente intrapreso, affinché si possano restituire ai piccoli scolari gli strumenti didattici che sono stati oggetto di furto e danneggiamento.
«Siamo vicini alla Preside – dichiara Gero Niesi, presidente della delegazione di Favara di Confcommercio – e a tutta la comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo Bersagliere Urso, che, ancora una volta, è stato oggetto di furti. Sono atti inaccettabili che conducono ad un increscioso condizionamento del nostro sistema scolastico, che viene privato di strumenti indispensabili alla didattica e sicuramente necessari alla serena crescita dei nostri ragazzi, oltre a colpire la sensibilità dei bambini che sentono violati i propri luoghi e i propri spazi di vita».
«Sappiamo tutti che oltre al danno economico, vi è un danno morale che subisce la scuola, il quartiere e l’intera comunità cittadina. La Scuola è il cuore pulsante della nostra società. Ed è proprio dalla scuola che dobbiamo ripartire per ridare slancio ad un territorio spesso in balìa di un manipolo di delinquenti che agiscono quasi indisturbati. – conclude Gero Niesi – Chi ruba in una scuola dovrebbe essere consapevole che sta in qualche modo impedendo a questa città di diventare migliore, perché la scuola questo fa, educa e forma i cittadini del futuro. E il solo pensiero che ci siano soggetti che possano tranquillamente rubare in una scuola, oltre ad una profonda tristezza, mi provoca una forte rabbia».
«Siamo certi che l’amarezza per un gesto così grave, non scalfirà la determinazione di questa comunità educante, così come non scalfirà la parte sana di una comunità che vuole riscattarsi – dichiara Alfonso Valenza, della delegazione favarese di Confcommercio – e quindi ci ritroveremo, anche noi titolari di negozi di prossimità, tutti vicini alla scuola colpita dal vile gesto».
«Come associazione di rappresentanza di categoria – dichiara Giuseppe Caruana, presidente provinciale di Confcommercio Agrigento – sosteniamo con convinzione un’iniziativa di solidarietà a favore dei più piccoli e della scuola in generale, perché diffondere la cultura della legalità, così come sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della civile convivenza, fa parte della nostra mission, che promuoviamo attraverso iniziative quali #legalitàcipiace o #sicurezzavera. Intendiamo far capire che chi subisce questi atti non è solo, ma tutta la comunità diventa scudo, soprattutto quando sono coinvolte le istituzioni e, come in questo caso, i più piccoli. L’obiettivo che ci prefiguriamo è sempre quello di realizzare progetti condivisi sul rispetto di regole e normative, facendo propria la consapevolezza che se tutti facciamo il proprio dovere, le cose vanno meglio».