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Palermo. Operazione Gold green, grande traffico di droga per agevolare la mafia: 15 arresti

Operazione “Gold green”, fiumi di droga all’ombra della mafia, condotta alle prime ore di stamattina, 16 novembre, a Palermo e in Calabria, ovvero ad Africo Nuovo, nel Reggino, dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale di Palermo, i quali hanno dato esecuzione a 15 provvedimenti cautelari (10 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), emessi dal gip presso il Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, con le aggravanti relative alla composizione dell’associazione con più di dieci associati, all’aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa e per essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo mafioso e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva. Sono anche contestati vari episodi di detenzione, in concorso, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

L’indagine costituisce l’esito di un’articolata manovra investigativa antidroga, focalizzata nel contesto territoriale dei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale-San Lorenzo, che ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al traffico di stupefacenti, che si occupava di importare nel territorio palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, grosse partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio del capoluogo, registrando ulteriori connessioni con le singole articolazioni mafiose interessate territorialmente. L’importante dispositivo di contrasto al traffico di stupefacenti connesso con Cosa Nostra, di cui si è dotato il Comando provinciale carabinieri di Palermo, ha sviluppato un articolato percorso investigativo antidroga, coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, finalizzato al contrasto del principale e più redditizio asset di arricchimento della criminalità organizzata mafiosa. L’indagine, avviata nel settembre 2019, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario che è stato sostanzialmente accolto nell’ordinanza cautelare.

Le varie ramificazioni erano riunite trasversalmente nel comune interesse di acquisire, per le loro finalità, ingenti quantitativi di droga. Per il funzionamento dell’attività sono stati collocati, al vertice dell’associazione, importanti uomini d’onore (già definitivamente condannati per la loro appartenenza all’associazione mafiosa) delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello, che, coadiuvati dagli altri sodali (fra i quali anche affiliati mafiosi del mandamento di Brancaccio – non attinti dalla presente misura in quanto già sottoposti a misura cautelare in altro procedimento), operavano a tutto tondo nel mercato degli stupefacenti, rapportandosi sia con fornitori operanti in altre regioni – Campania e Calabria – sia con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i narcotici.

I carabinieri hanno appurato che parte dei proventi derivanti dallo spaccio fossero destinati al mantenimento dei detenuti affiliati a più famiglie mafiose del capoluogo. In un’abitazione di Pollena Trocchia, provincia di Napoli, è stato individuato un deposito di stupefacenti del gruppo criminale, all’interno del quale, il 14 maggio del 2020 sono stati sequestrati 255 kg di hashish. Nel corso delle indagini sono stati arrestati otto corrieri e sequestrare, complessivamente, ulteriori 185 kg di sostanze stupefacenti di varia tipologia (cocaina, hashish e crack), nonché circa 52.000 euro in contanti, verosimile provento dall’attività illecita.

Tra le figure di spicco c’è quella di Michele Micalizzi, genero del boss Rosario Riccobono, il capomafia di Partanna Mondello ucciso nel 1981. Micalizzi sarebbe stato al centro del traffico di droga dalla Campania e dalla Calabria. 

I nomi degli arrestati

In carcere

Giuseppe Marsalone, detto Francesco ma anche Massimo, 46 anni
Salvatore Marsalone, 69 anni
Federico La Rosa, 62 anni
Giuseppe Marsalone, 50 anni
Vincenzo Vaglica, 43 anni
Salvatore Di Giovanni, 29 anni
Giuseppe Gonfalone, 52 anni
Salvatore Spataro, 43 anni
Leo Brancatisano, originario di Cinquefondi, in provincia di Reggio Calabria, 28 anni
Andrea Mollica, originario di Melito Porto Salvo, sempre in provincia di Reggio Calabria, 33 anni

Agli arresti domiciliari

Michele Micalizzi, 73 anni
Claudio Caruso, 25 anni
Fabrizio Cecere, 26 anni
Giuseppe Gravanti, 34 anni
Grazia Pace, 36 anni

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