“Solidarietà a Vincenzo Corbo, destinatario di una lettera dai toni intimidatori”. I vertici cittadini e provinciali della Cna manifestano vicinanza al sindaco di Canicattì a cui è stata recapitata una missiva dai contenuti inquietanti che non possono lasciare indifferenti le forze sane del territorio. “Insulti e minacce di morte esprimono la negazione dei valori della convivenza civile e democratica – affermano il presidente della sede locale, Gero Nobile, e gli esponenti provinciali della Confederazione, il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – e noi, di fronte a queste dinamiche, ci sentiamo in dovere di intervenire. Non possiamo non stigmatizzare questi messaggi che nulla hanno a che vedere con il progresso sociale ed economico di una città che sta vivendo una fase parecchio delicata. Appena qualche giorno fa la comunità canicattinese si è mobilitata per manifestare il proprio disagio e la propria rabbia per i ripetuti episodi di microcriminalità che seminano panico e preoccupazione tra le imprese e le famiglie. Noi confidiamo nell’azione di prevenzione e di contrasto che la Prefettura di Agrigento, in cabina di regia, sta portando avanti assieme al sindaco Corbo, al quale rinnoviamo – concludono gli esponenti della Cna – l’invito ad agire ed operare sempre nell’esclusivo interesse del bene comune, sicuri che l’autorità giudiziaria non lascerà nulla di intentato”.
Una lettera è stata recapitata al Comune contenente insulti, offese e minacce nei confronti del sindaco Vincenzo Corbo, firmata “Canicattì siamo noi”. “Te ne devi andare. Dimettiti”, “Buche ovunque, tombini otturati, cani randagi, furti, rapine”. Queste alcune delle frasi nella missiva.
Corbo, ha presentato una denuncia, a carico di ignoti, alla stazione dei carabinieri della Compagnia cittadina. I militari dell’Arma hanno subito avvisato la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d’inchiesta e avviato le indagini per provare ad identificare l’autore.