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Favara. Omicidio dell’imprenditore Totò Lupo, condanna ridotta all’ex suocero

I giudici della Corte di assise di Appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, hanno riformato la sentenza di primo grado, con cui era stato inflitto l’ergastolo, e rideterminato in 16 anni di reclusione la pena a carico del 68enne favarese Giuseppe Barba, accusato dell’omicidio del genero, l’imprenditore ed ex presidente del Consiglio comunale di Favara, Salvatore Lupo, freddato a 45 anni a colpi di pistola all’interno di un bar, nel pomeriggio di Ferragosto del 2021. La difesa in appello ha contestato la circostanza che vi fosse stata premeditazione. E il ricorso è stato in parte accolto. L’accoglimento di questo motivo di appello ha determinato una consistente riduzione di pena anche perché, essendo stata esclusa l’aggravante, l’imputato ha potuto beneficiare della riduzione prevista dal rito abbreviato scelto in primo grado. Barba ha ucciso il genero al culmine di una battaglia familiare e giudiziaria per motivi economici e continui contrasti dopo la separazione dalla figlia Giusi Barba. Il movente dell’omicidio dell’imprenditore favarese, quindi, risiederebbe nella burrascosa separazione con la moglie.

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