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Reddito di cittadinanza per gli ospiti di una cooperativa con documenti falsi: Rinvii a giudizio 

Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha disposto il rinvio a giudizio dei sei imputati, accusati del reato in concorso di circonvenzione di persone incapaci e truffa. Avrebbero prodotto una documentazione fasulla al fine di far ottenere indebitamente il beneficio economico del Reddito di Cittadinanza agli ospiti di una struttura sovvenzionata dallo Stato, la cooperativa sociale Oasi Emmanuele. La prima udienza del dibattimento è in programma l’8 maggio davanti al giudice del tribunale di Agrigento, Nicoletta Sciarratta. Sul banco degli imputati siedono Liliana Chiarelli, 34 anni, Gaetano Gramaglia, 33 anni, Paolo Graccione, 46 anni, Diego Vita, 53 anni, Salvatore Di Caro, 63 anni e Giovanni Di Caro, 30 anni, tutti di Favara. In un primo momento era imputata pure Alba Luz Pineda Urbina, 40 anni; originaria dell’Honduras, residente a Favara. La donna è irreperibile e nei suoi confronti, nelle scorse settimane, è stata emessa una sentenza di non doversi procedere. L’indagine è una “costola” della maxi inchiesta “Dark Community”, che ipotizza un giro di spaccio di droga, maltrattamenti e ricatti sessuali nella stessa comunità, che si sarebbe dovuta occupare del recupero di persone con problemi psichici e di tossicodipendenza. I carabinieri di Agrigento e Favara indagando sul filone principale hanno scoperto la truffa. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Roberto Gueli, Fabio Inglima Modica, Giuseppe Scozzari, Daniela Posante, Giuseppe Infuso e Salvatore Buggea.

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