Accorpamento uffici giudiziari di Enna e Caltanissetta con Agrigento, interrogazione parlamentare
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Il Ministero dell’Economia chiarisca se sarà disposto un accorpamento degli uffici giudiziari di Enna e Caltanissetta con quelli del tribunale di Agrigento e, se corrisponde a realtà, si interrompa quella che sarebbe una “incomprensibile penalizzazione di un territorio già peraltro privato negli anni scorsi di altri presidi istituzionali”.
A chiederlo è una interrogazione con primo firmatario la deputata Maria Stefania Marino e sottoscritta anche dalla parlamentare Dem Giovanna Iacono.
“Si apprende dalla stampa – dice l’interrogazione – che l’indirizzo del Ministero dell’economia e delle finanze sia quello di accorpare circa il 60 per cento delle 103 corti tributarie di primo grado, prevedendo la chiusura di 64 sedi, al fine di operare tagli di risorse per 700 milioni di euro nei prossimi tre anni. Sempre secondo i media, l’ipotesi di accorpamento prevede di lasciare le corti nei capoluoghi di regione, pochi altri uffici nelle province e chiudere le 15 sezioni distaccate del secondo grado, mantenendo soltanto una sede di appello per regione. Tali indiscrezioni – continua l’interrogazione – hanno subito suscitato numerose polemiche dal momento che tale rimodulazione delle sedi, con numerose soppressioni territoriali, rischia di ripercuotersi inevitabilmente sul buon funzionamento della giustizia tributaria”.
“Non è pensabile che si voglia fare ‘cassa’ con presidi istituzionali – commenta Iacono -, con un provvedimento che non potrà che avere effetti negativi sulla comunità locale e sui lavoratori coinvolti. Attendiamo risposte celeri e rassicuranti o, in alternativa, un impegno concreto per scongiurare questa ipotesi”.