Lo Squadrone carabinieri Eliportato “Cacciatori Sicilia”, il nucleo cinofili di Palermo, i carabinieri delle stazioni di Racalmuto e Castrofilippo e del nucleo operativo della Compagnia di Canicattì, unitamente agli operai del servizio di igiene ambientale, hanno perlustrato delle vaste aree di Racalmuto per cercare la pistola calibro 9 utilizzata dal 44enne, Dante Macaluso, la sera del 20 gennaio scorso per sparare all’interno del centro di accoglienza per migranti, in contrada Garamoli, “Le mani di San Francesco” o meglio conosciuto come Villa Paradiso, attività di hotel successivamente dismessa per l’attività di recupero dei migranti. Setacciato palmo a palmo corso Garibaldi, soprattutto un dirupo che si trova al di sotto di un cartellone pubblicitario. Gli investigatori presumono che il 44enne subito dopo il fatto possa essersi liberato dell’arma gettandola in questo posto. L’arma non è stata ancora individuata. Il caricatore della pistola, invece, era stato rinvenuto già nei giorni successivi all’incursione alla struttura di accoglienza. Intanto l’uomo, difeso dall’avvocato Gaetano Mattina, si trova ancora in carcere ed è indagato per minaccia aggravata, danneggiamento e detenzione illegale di armi.
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