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Canicattì. “Allarmante pericolosità sociale”, in carcere il 39enne che si è sparato alla mano

Il gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha convalidato l’arresto e applicato la custodia cautelare in carcere, per C.T., 39 anni, di Canicattì, accusato di detenzione abusiva d’armi e ricettazione. 

Il 27 gennaio scorso, l’uomo è andato in un noto bar della Movida, in viale Regina Margherita a Canicattì, armato di una pistola calibro 7.65 con matricola parzialmente abrasa. Una volta raggiunto il bagno del locale, non è chiaro per quale motivo, sarebbe partito accidentalmente un colpo che lo ha preso alla mano. L’uomo, ferito, è andato da solo all’ospedale Barone Lombardo dove ha dichiarato di essersi ferito con un cacciavite. Una tesi che non ha convinto i medici.  Lanciato l’allarme è scattata l’attività investigativa dei carabinieri che, poco dopo, si sono presentati a casa dell’uomo sequestrando la pistola e gli indumenti indossati. Per il giudice, che ha convalidato l’arresto, non ci sono altre misure cautelari idonee se non il carcere: “Appare necessario applicare una misura di tipo custodiale che ne limiti in via assoluta la libertà di movimento” alla luce di una “allarmante pericolosità sociale”. 

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