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Caltanissetta, DIA, mafia: confiscati 9 milioni di euro all’imprenditore Giuseppe Li Pera

La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, su proposta del Direttore della DIA, nei confronti di un imprenditore originario di Polizzi Generosa (PA), ma da anni residente a Caltanissetta, Giuseppe Li Pera, 73 anni. 

L’odierno provvedimento divenuto irrevocabile, trae origine da una articolata e complessa attività investigativa condotta dal Centro Operativo di Caltanissetta, che ha ripercorso la carriera dell’imprenditore dalla metà degli anni ‘80 ai giorni nostri, accertandone la pericolosità sociale nonché un’ascesa economico-imprenditoriale costellata da costanti e continui rapporti intrattenuti tra il medesimo e il gotha dell’imprenditoria mafiosa.

Le investigazioni preventive hanno disvelato un quadro d’insieme composito, caratterizzato da un complesso reticolo societario, solo apparentemente svincolato da connessioni con il mondo della criminalità organizzata, ancorché lo stesso imprenditore, già dal 2007, risultava condannato definitivamente per il reato di cui all’art. 416 bis c.p., al termine di un complesso percorso giudiziario, le cui origini risalgono al 1991, nell’ambito di una nota indagine su mafia e appalti.

In tale sistema era emersa anche la figura dell’odierno proposto il quale, alla fine degli anni 80, quale dipendente di una grossa società del nord Italia, attiva nel settore delle grandi opere, non soltanto si prodigò in favore di quella società per ottenere illeciti vantaggi in termini di aggiudicazione e gestione degli appalti in Sicilia ma, grazie alla sua vicinanza al contesto mafioso dell’epoca, ne trasse personale illecito arricchimento tramite imprese allo stesso intestate o a lui direttamente riconducibili tramite prestanomi. Un impero milionario costruito in oltre trent’anni di attività imprenditoriale e rapporti d’affari, intrattenuti anche con diversi boss mafiosi di vertice della mafia siciliana.

Il provvedimento di confisca definitivo ha interessato l’intero capitale sociale ed il complesso di beni strumentali di 3 ditte e quote di partecipazioni in altre 5 società di capitali, 7 immobili, 4 autoveicoli e 22 rapporti bancari per un valore stimato pari a oltre 9 milioni di euro.

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