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L’arte dai rifiuti di SCART in mostra ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

La mostra, frutto della collaborazione fra Seap e Gruppo Hera, porta al Teatro Pirandello opere d’arte realizzate esclusivamente con scarti industriali. Esposto anche un quadro del Tempio della Concordia creato con i legni delle barche dei migranti. Ritratto in dono per il Presidente Mattarella. Ingresso libero fino al 2 marzo.

Una mostra che parla delle relazioni fra individuo, società e natura

Una materia che non muore mai, anzi si rigenera per lanciare messaggi attraverso l’arte. E’ questo il senso della mostraSCART, Il lato bello e utile del rifiuto, organizzata da Fondazione Agrigento 2025, Comune di Agrigento, Gruppo Hera e Seap in concomitanza con l’inaugurazione ufficiale del programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. La mostra porta al Teatro Pirandello opere d’arte realizzate interamente con scarti industriali nei laboratori artistici SCART della multiutility Hera, grazie alla collaborazione con le principali accademie di Belle Arti italiane e trash artist di fama internazionale. 

La mostra s’innesta nello stream concettuale che ha ispirato il progetto Agrigento 2025, basato sulla relazione fra individuo, società e un’idea di natura dove i quattro elementi, Acqua, Terra, Aria, Fuoco, si intrecciano per creare la vita e ogni manifestazione umana, sedimentando, con il trascorrere del tempo, le culture.

La collaborazione con SEAP, tra i protagonisti di Agrigento 2025

La liaison fra Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025 e SCART avviene attraverso l’accordo di collaborazione fra Hera e SEAP, Gruppo agrigentino attivo nel trattamento e recupero rifiuti, oltre che nella depurazione delle acque. Il progetto di SEAP, legato alla valorizzazione artistica del materiale di recupero, è, infatti, parte integrante del programma di Agrigento 2025, fondato appunto su un’idea vasta di cultura. Una cultura che non abbraccia solo le forme di espressività, ma si allarga all’armonia fra esseri umani e Pianeta. Dunque, ben contiene la tutela di ogni risorsa ambientale e la convivenza fra le genti. Tanto più nell’antica Akragas, città al centro del Mediterraneo, da quasi tremila anni crogiolo di culture e ancora oggi affacciata su un mare che incrocia speranze e destini di popoli in cerca di libertà e riscatto. 

L’opera in anteprima: il quadro del Tempio della Concordia con il legno delle barche dei migranti

E proprio nella vicenda migratoria affonda le sue radici l’opera più significativa della mostra, realizzata nei laboratori SCART per l’occasione: un quadro del Tempio della Concordia confezionato con il legno delle barche dei migranti. Un vero e proprio ossimoro affacciato sulle contraddizioni dei nostri tempi: un simbolo di fratellanza e armonia con il creato, che prende vita dal legno su cui si sono spezzate le speranze di chi cercava una vita migliore.

Diciotto statue sospese fra tensione professionale e desiderio di incontro

Tutte le opere esposte indagano comunque la relazione fra natura, risorse e socialità che sta alla base del progetto Agrigento 2025. 

Lo fanno, Innanzitutto, le diciotto statue dinamiche di donne e uomini business, che animano il foyer del teatro e l’ex chiesa di Santa Sofia (adiacente all’ingresso del teatro stesso), sospesefra tensione professionale e desiderio di incontro. Ogni figura del collettivo (denominato Business Wo/men) è realizzata con un diverso materiale di scarto: ad esempio, filamenti di pelle, cinture di sicurezza, scatole di surgelati e persino componenti di PC. Tutto trasformato in silenzioso testimone di una nuova estetica della sostenibilità.

Community: i giganteschi volti trasparenti che si interrogano

Anche nell’opera Community le risorse vengono plasmate per interrogare sul rapporto fra le persone. Grazie all’intuizione di Davide Dall’Osso, i pannelli in policarbonato che dividevano i lavoratori nelle mense Hera ai tempi del Covid sono diventati quattro volti di 2 metri per 2 metri. Le figure umane, trasparenti ed eteree, paiono cercarsi per chiedersi quali legami tengano assieme oggi comunità sempre più liquide e indefinite. 

Il ritratto donato al Presidente Mattarella

Pezzo pregiato della mostra è il ritratto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che questa mattina ha inaugurato ufficialmente Agrigento 2025. L’omaggio al Capo dello Stato, che gli sarà donato presso gli uffici del Quirinale, è realizzato con scarti compositi, fra cui ritagli in pelle, cavi elettrici, bottoni e numerosi orologi. L’effetto visivo richiama l’impressionismo. Da vicino, i materiali con cui è realizzato parlano ognuno per sé, facendo percepire allo sguardo solo i singoli elementi accostati. A mano a mano che ci si allontana, però, l’insieme restituisce un’espressione di incredibile nitidezza e profondità, in un gioco di colori e rimandi capace di emozionare.

SCART: progetto artistico per promuovere la tutela delle risorse

SCART è la piattaforma artistica del Gruppo Hera, che grazie alla collaborazione con alcune fra le più prestigiose Accademie di Belle Arti italiane, trasforma i rifiuti in vere e proprie opere d’arte. Si tratta di un 

progetto artistico senza fini di lucro, che in oltre venticinque anni ha realizzato oltre mille pezzi fra statue, quadri, oggetti di design e arredo, strumenti musicali, giocattoli e grandi installazioni. Dunque, oltre alla valenza artistica, SCART è soprattutto un progetto crossgenerazionale di comunicazione e ingaggio dei cittadini verso stili di vita e consumo più sostenibili, centrati sul contrasto allo spreco e sull’uso intelligente di ogni risorsa. In questo senso, il linguaggio universale dell’arte, con la sua immediatezza e l’alchimia di inventare una nuova vita (potenzialmente infinita) per ciò che era rifiuto, diventa un potente strumento per promuovere una diffusa cultura del recupero e comportamenti virtuosi per la salvaguardia dell’ambiente.

Ingresso libro fino a domenica 2 marzo

La mostra sarà visitabile a ingresso libero fino a domenica 2 marzo, dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, oltre che nei momenti di apertura del Teatro Pirandello.

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