Allo stadio Dino Liotta di Licata, in occasione della partita di calcio Licata-Sancataldese, gli scontri tra le opposte tifoserie di Licata e Sancataldese si sono verificati all’inizio ed alla fine della partita. Tafferugli in corso Argentina, nei pressi della gradinata dello stadio dove, abitualmente (sia pure separati dalle inferriate) vengono ospitati i tifosi locali e quelli della squadra ospite, in questo caso licatesi e sancataldesi.
Sono sette, quattro poliziotti e tre carabinieri, impegnati in servizio di ordine pubblico allo stadio, rimasti feriti con pietre e schegge dopo lo scoppio di bottigliette molotov. Inizialmente c’è stato un scontro fra le due tifoserie, poi due gruppetti di tifosi si sono scagliati contro poliziotti e carabinieri. Il funzionario di turno, che si stava occupando dell’ordine pubblico, è stato raggiunto da alcune pietre alla testa, così come altri tre agenti: tutti sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, dove i medici hanno diagnosticato ferite e traumi guaribili da sette a dieci giorni. Feriti anche tre carabinieri raggiunti invece da schegge di bottiglie molotov e anche loro finiti al pronto soccorso. La Questura di Agrigento ha subito mandato a Licata un altro funzionario e altri rinforzi che sono riusciti, a riportare la calma. Almeno 5 le auto danneggiate, tra cui una dei carabinieri e una della Guardia di finanza. La polizia di Stato ha avvito le indagini per risalire ai facinorosi.
Il sindacato Usmia Carabinieri esprime sdegno e condanna per i gravi episodi di violenza verificatisi durante la partita tra Licata e Sancataldese. “Sedicenti tifosi hanno scatenato scontri con il lancio di bottiglie molotov e oggetti contundenti – si legge in una nota -. Scene del genere nulla hanno a che fare con i valori dello sport e della legalità, trasformando lo stadio in un campo di battaglia che mette a rischio cittadini e forze dell’ordine. Questi atti di violenza dimostrano l’esposizione sproporzionata del personale delle forze dell’ordine a rischi evitabili, evidenziando possibili carenze nella pianificazione e prevenzione dei servizi di ordine pubblico”. Usmia Carabinieri esprime piena solidarietà ai carabinieri e ai poliziotti feriti, nonché a tutto il personale impegnato sul campo in situazioni spesso caratterizzate da carenze operative. “Nel 2025, è inaccettabile che simili episodi si verifichino, lasciando il peso delle responsabilità sulle spalle di chi garantisce quotidianamente la sicurezza del Paese, anche a rischio della propria vita. Il lancio di molotov costituisce una gravissima minaccia che non può essere tollerata in una società civile. Usmia Carabinieri – conclude la nota – ribadisce la necessità di adottare misure concrete per prevenire tali episodi, sostenendo con forza i colleghi feriti e auspicando che atti di tale violenza siano contrastati con fermezza e definitivamente eliminati”. L’associazione si impegna a mettere a disposizione i propri legali per supportare i colleghi coinvolti e ad avviare le procedure necessarie per il riconoscimento dello status di vittima del dovere e della causa di servizio, assicurando ogni possibile tutela a chi lavora quotidianamente per difendere la legalità.