Agrigento 2025: meno polemiche sul cartello installato da Anas, più soluzioni per una città all’altezza del suo ruolo.
E’ diventato un caso, il cartellone installato da Anas lungo la Strada degli Scrittori con riferimento ai Luoghi di Pirandello. Quattro righe e due strafalcioni: “Valle di Templi” e poi un “Contrata Caos”. L’Anas si è assunto la responsabilità – e dunque il Comune non c’entra -: «Con riferimento al cartello turistico contenente alcuni errori di stampa, installato sulla SS640 “Strada degli scrittori”, Anas ha già provveduto alla sua rimozione. Il cartello presentava i seguenti strafalcioni:
- Valle di Templi (anziché Valle dei Templi);
- Statua di Andrea Camilleri(corretto nel contenuto, ma decontestualizzato senza indicazioni aggiuntive);
- Pirandello Casa Natale contrata Caos (anziché Contrada Kaos, con un doppio errore che sbaglia sia l’ortografia di “contrada” sia il toponimo ufficiale che va scritto con la “K”).
Sulle polemiche nate sui social, diversi gli interventi.
Domenico Vecchio, Presidente associazione turistica Tante Case, tante idee:
Sul tema dei cartelli stradali lungo la “Strada degli Scrittori” posizionati dall’Anas, il sindaco ha ragione nel definire la polemica sterile e inutile. È davvero imbarazzante vedere come ci si possa indignare per le immagini di illustri autori come Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, mentre si ignora la totale assenza di una segnaletica turistica armonica e adeguata.
Agrigento, che accoglie ogni anno circa due milioni di visitatori, è Capitale Italiana della Cultura 2025, eppure manca di una segnaletica in grado di orientare efficacemente i turisti. Ancora peggio, molte indicazioni sono obsolete, abbandonate da decenni. Un esempio lampante è il grande cartellone allo svincolo Palermo-Villaseta, risalente probabilmente agli anni in cui la strada fu aperta, almeno 40 o 50 anni fa. Totalmente sbiadito, quel cartello rappresenta il simbolo della scarsa cura dedicata alle nostre strade.
Non ci si indigna, per esempio, per la chiusura del ponte Maddalusa, ferma da oltre quattro anni. Un’infrastruttura che, in altre realtà, sarebbe stata demolita e ricostruita in pochi mesi. Lo stesso vale per i lavori interminabili sulla Strada Statale 640 e per la segnaletica approssimativa e degradante che accompagna i percorsi alternativi.
Invece di focalizzarsi sugli errori (peraltro gravi) dei cartelli della “Strada degli Scrittori”, sarebbe necessario un confronto serio con l’Anas per affrontare i problemi strutturali della viabilità di Agrigento. Gli svincoli pericolosi, come quello per Mosella o per San Leone, e le interminabili code all’altezza di Nuara Legnami sulla SS 115, sono questioni ben più urgenti.
Un confronto con altre realtà turistiche, come Taormina o Siracusa, ci mostra una evidente disparità: in quei luoghi, le rotatorie e gli incroci gestiti dall’Anas si trasformano in giardini curati e accoglienti. Qui da noi, invece, regnano sterpaglie, segnaletica obsoleta e infrastrutture degradate.
Agrigento non può permettersi di affrontare il 2025 in queste condizioni. È il momento di smettere di parlare di cartelli e di affrontare, una volta per tutte, il problema della viabilità, della sicurezza degli incroci e di una segnaletica turistica degna del ruolo di Capitale della Cultura. Le immagini di Pirandello e Sciascia sono importanti, ma lo è ancora di più il rispetto per una città che dovrebbe saper accogliere e orientare con decoro i suoi visitatori.
Il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, interviene a seguito delle polemiche insorte in riferimento ad alcuni errori grammaticali emersi in un cartello stradale. E afferma:
“Il remare contro ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025’, spesso con pregiudizio, e anche utilizzando a pretesto avvenimenti del tutto avulsi dal contesto di competenza comunale come i recentissimi strafalcioni su alcuni cartelli stradali, si prospetta come una pratica ricorrente anche nel 2025 come lo è stata nel 2024. A fronte di ciò non intendiamo demordere affatto, né scoraggiarci, né inseguire ogni polemica o invettiva sterile e per nulla costruttiva. ‘Agrigento Capitale italiana della Cultura’ è una partita, e noi abbiamo deciso di giocare per vincere. Dopo la designazione e la programmazione, la partita è appena iniziata. Attendiamo a breve il presidente Sergio Mattarella e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Sugli spalti, come per ogni partita che si rispetti, vi sono coloro che tifano a favore e altri contro. Noi giochiamo puntando dritti verso la rete, senza distrazioni. Al termine, il risultato sarà l’unico giudice”.
Felice Cavallaro, direttore dell’associazione Strada degli Scrittori:
“Non comincia bene l’anno di ‘Agrigento capitale della cultura’. Investiti da una polemica che rimbalza dall’Anas sulla Strada degli scrittori. I cartelli stradali collocati con qualche evidente errore di grammatica sono una mazzata su un impegnativo lavoro per scuotere un pezzo di Sicilia da un sonno antico, anche con seminari e master organizzati per dieci anni con Treccani.L’approssimazione adesso ci travolge, pur senza alcuna nostra responsabilità, con un danno di immagine che ricade addosso a quanti provano ad accendere l’attenzione di viaggiatori consapevoli lungo i luoghi dei grandi autori all’opera attorno ai Templi.
Un po’ tutti rischiano così di scivolare sui titoli di siti e giornali che non distinguono fra responsabili e vittime, in qualche caso ignorando l’impegno di una associazione che mobilita da diversi lustri forze sane in piccoli e grandi centri su cultura e legalità.
Stiamo parlando di una strada che collega due province. E di una denominazione arrivata molto tempo dopo la nascita dell’associazione animata da studenti, giovani lettori, appassionati, docenti universitari, sempre pronti a dare una mano, ma a volte ignorati quando si prendono decisioni operative.
L’errore dei cartelli Anas potrebbe essere considerato un singolo episodio estraneo ad eventi e progetti di ‘Agrigento Capitale’. Ma i vistosi ritardi degli stessi progetti e il confuso contesto in cui tutto avviene producono critiche ed ironie capaci di demolire l’entusiasmo di chi aveva lavorato e vorrebbe ancora sperare in una occasione di svolta”.