A Ravanusa, un trentottenne, domiciliato a Canicattì, si è è recato sotto casa dei suoceri nonostante fosse sottoposto al divieto di avvicinamento. E dalla strada ha minacciato i genitori della moglie: ”Il primo che fa l’infame gli sparo. Io trent’anni di carcere me li faccio contento”, ha urlato. Poi ha lanciato una bottiglia molotov all’indirizzo di una finestra dell’abitazione provocando un piccolo incendio. Ad evitare il peggio l’arrivo fulmineo dei carabinieri delle Stazioni di Ravanusa e Naro e della Radiomobile di Licata. L’esagitato è stato bloccato e arrestato in aggravamento della misura cautelare a cui era sottoposto. E’ difeso dall’avvocato Monica Malogioglio. L’uomo, già indagato per stalking in danno della moglie, adesso dovrà rispondere anche di violazione del divieto di avvicinamento, minacce e danneggiamento. Il trentottenne inoltre, stando a quanto è emerso, avrebbe anche danneggiato il braccialetto elettronico che gli era stato fatto mettere dal giudice e alcuni impianti di videosorveglianza collocati lungo la strada dove vivono i suoceri. Dopo le formalità di rito è stato trasferito alla Casa circondariale di Agrigento.
