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Netturbino ritenuto il custode delle armi del clan di Villaseta: ordinanza in carcere 

Il gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare in carcere per il netturbino Alessandro Mandracchia, 46 anni, di Agrigento, ritenuto il presunto custode delle armi della famiglia mafiosa di Villaseta. L’indagato, difeso dall’avvocato Teresa Alba Raguccia, è accusato di detenzione e porto di armi comuni da sparo e da guerra e munizioni, detenzione e porto di un’arma clandestina e ricettazione di una pistola. Mandracchia è stato arrestato dai carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Bulla, alcuni giorni dopo il blitz che ha smantellato i clan di Villaseta e Porto Empedocle. Nel corso di una perquisizione in località “Fondacazzo” all’esterno di un terreno di proprietà dell’uomo, è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale. Armi e munizioni erano state nascoste tra la vegetazione e un albero abbattuto in due bidoni di plastica. Sequestrati una pistola mitragliatrice calibro 9 con due caricatori vuoti e uno con venti cartucce inserite calibro 9×19; un revolver Taurus con matricola punzonata; un revolver Smith e Wesson risultato oggetto del furto consumato il 20 novembre scorso in un’abitazione di Racalmuto; un revolver privo di marca e matricola; una pistola mono – colpo; una granata (fatta brillare dagli artificieri perché ritenuta molto pericolosa); 19 cartucce calibro 22; 63 cartucce calibro 9×19 parabellum; 37 cartucce calibro 38 special; 2 cartucce calibro 7,65 e 40 cartucce calibro 9×19.

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