La Cassazione, ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Stefano Nobile, favarese di 58 anni, accusato dell’omicidio del 69enne rivenditore di auto Francesco Simone, ucciso con cinque colpi di pistola la mattina del 7 dicembre dello scorso anno in contrada “Poggio Muto”. La decisione è arrivata nei giorni scorsi. Rigettato il ricorso della difesa contro il provvedimento emesso dal gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, su richiesta del procuratore Giovanni Di Leo e del sostituto Maria Barbara Grazia Cifalinò.
Nobile, nel frattempo, è finito a processo senza passare dall’udienza preliminare, per decisione del giudice Giuseppe Miceli, che ha disposto il giudizio immediato. L’imputato è ritenuto gravemente indiziato di omicidio premeditato, detenzione illegale di armi e ricettazione di una pistola a canna corta. Il processo si aprirà il 17 gennaio prossimo. La svolta dell’inchiesta è arrivata a conclusione dell’attività investigativa dei carabinieri del Comando provinciale della città dei templi. Le indagini si sono concentrate fin da subito a dinamiche originate da banali e futili motivi, che avrebbero scatenato la furia omicida dell’assassino. Quella mattina Simone era stato colto di sorpresa dal killer. E’ stato raggiunto da 5 colpi di arma da fuoco a canna corta.