Il gup del tribunale di Palermo, Carmen Salustro, ha rinviato a giudizio Rita Nogara, 51 anni, di Licata e Giuseppe Pullara, 76 anni, imprenditore di Favara, nell’ambito dell’inchiesta che ipotizza alcune estorsioni mafiose nell’ambito delle aste giudiziarie. Il personaggio chiave è il licatese Angelo Stracuzzi, di 58 anni, che sarà processato in un secondo momento perché la magistratura della Tunisia, dove è stato arrestato lo scorso agosto dopo alcuni mesi di latitanza, non si è ancora pronunciata sulla richiesta di estradizione. La donna è la moglie di Stracuzzi, ritenuta la prestanome del marito. L’imprenditore favarese invece è imputato in relazione ai reati di estorsione e di turbativa d’asta, entrambi aggravati dalle modalità mafiose. La prima udienza del processo a loro carico si celebrerà il 19 febbraio davanti ai giudici del tribunale di Agrigento. L’indagine è stata condotta dalla Guardia di finanza di Agrigento, e coordinata dai pubblici ministeri della Dda di Palermo, Francesca Dessì e Claudio Camilleri, e vede coinvolte altre 9 persone, ritenute prestanome del 58enne licatese. Stracuzzi, in passato, è stato coinvolto nelle operazioni antimafia “Progresso” e “Progresso 2” venendo assolto in entrambi i casi.
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