Un Convegno ben articolato , quello sulla “VIOLENZA DI GENERE” organizzato dalla Fidapa sez.Ravanusa- Campobello di Licata , presieduta dall’ins. Maria Rita Bonetta.
L’ intervento autorevole dell’avv. Graziella Micciche’ha messo in luce le criticità e le zone d’ombra del Codice Rosso , mentre la Dott.ssa Silvana Manna, Responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Ravanusa, ha fatto un excursus storico dei servizi , delle strategie e delle misure messe in atto nei confronti delle donne vittime di violenza ,
L’avv. Angelo Curciullo, referente legale della Rete Zeromolestie zona Sud Orientale della Sicilia e la Coordinatrice Regionale del Progetto ZeroMolestie SINALP Natasha Pisana, hanno presentato le iniziative messe in campo su questo fronte dalla RETE regionale, in particolare il progetto “scontrino 1522″, rivolto agli esercenti, al quale ha aderito l’Amministrazione Comunale di Ravanusa , rappresentata dal Vice Sindaco Alessandra Calafato, sempre attenta e sensibile ai temi sociali di grande importanza. L’amministrazione comunale ha precedentemente sottoscritto un Protocollo d’Intesa con la Fidapa, preceduto dall’adozione previa Delibera di Giunta, da un documento importante: quello della “Nuova Carta dei diritti della bambina” per garantire la parità di genere e tenere i riflettori accesi su questa grave emergenza sociale.
La Presidente Fidapa ha ribadito la necessità di diffondere una cultura del RISPETTO, invitando i giovani a valorizzare le differenze e a combattere gli stereotipi , i pregiudizi e le barriere mentali. tornando ad essere empatici, e a prestare attenzione alle parole che spesso celano una violenza grave , tanto quanto quella fisica .
“Non si tratta di una battaglia di sole donne ma di una battaglia di civiltà, afferma la Coordinatrice Regionale Natasha Pisana,nel suo accorato appello e nella sua emozionante testimonianza di vita. Se vogliamo sconfiggere questa piaga sociale, non bastano cortei e panchine rosse, servono azioni concrete , nuove politiche sociali, assistenziali , abitative per le donne che hanno avuto il coraggio di denunciare e che non vanno lasciate da sole ma accompagnate nei loro percorsi di reinserimento lavorativo e non solo, insieme ai minori che sono le altre vittime indirette , i quali assistono impotenti a scene di violenza, tra le mura domestiche.”
“La strada da fare è ancora lunga , ma noi non rimarremo indifferenti, faremo la nostra parte , come Associazione sempre attenta alle problematiche del mondo femminile , nel territorio e nella comunità nelle quali operiamo, conclude la Presidente.
Iniziative come questa, insieme a molte altre, servono a tenere alta l’attenzione sulla grande piaga sociale del femminicidio.”