La marineria di Licata si è mobilitata oggi con una giornata di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali, regionali e nazionali sulla grave crisi che sta affliggendo l’attività di pesca. La causa principale di questa difficile situazione, secondo quanto dichiarato dai pescatori, è l’installazione delle condutture sottomarine e delle piattaforme per l’estrazione del gas Argo-Cassiopea a largo delle coste licatesi, ad opera della compagnia ENI S.p.A.
“Abbiamo visto una riduzione drastica delle catture, una diminuzione che si aggira intorno al 70%”, affermano i pescatori, che parlano di una pesca ridotta al collasso. “E tutto ciò è avvenuto dopo il fermo biologico di 30 giorni imposto dal governo. Quando il fermo è finito, le catture sono state ancora meno”, aggiungono.
“Molti equipaggi hanno deciso di restare a terra, poiché il pesce scarseggia sempre di più e l’attività non è più sostenibile.”
La situazione non è solo economica, a loro dire, ma anche ambientale.
VIDEO: LANTERNA TV