La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso della difesa, ha confermato la misura cautelare in carcere nei confronti di Antonio Maira, 74 anni, principale personaggio dell’inchiesta che negli scorsi mese fece luce su una estorsione mafiosa a Canicattì. I giudici ermellini si sono così espressi, confermando quanto già sancito in prima battuta dal gip Antonella Consiglio, anche sull’ultima posizione. Insieme a Maira sono coinvolte altre due persone: Antonio La Marca, 34 anni, e Giovanni Turco, 24 anni.
Tra gli episodi contestati anche una estorsione ai danni della proprietaria di un magazzino a Canicattì. Maira, paventando la sua appartenenza alla Stidda, avrebbe minacciato e costretto la signora a non affittare i suoi locali a soggetti che avevano intenzione di aprire una officina e che avrebbero potuto dunque creare concorrenza a La Marca, titolare della medesima attività commerciale